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Comunicati Stampa

ENASARCO: USB, ISTITUZIONI INTERVENGANO SU POSSIBILE CONFLITTO DI INTERESSI

Roma,

Dopo aver protestato ieri, nel corso della presentazione del bilancio sociale della Fondazione Enasarco, (Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio), l’USB ribadisce alle istituzioni - quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nonché la Commissione Lavoro della Camera - la richiesta di intervenire sull’evidente conflitto di interessi dell’Enasarco, che ha spinto la Bicamerale a chiedere già nel gennaio scorso il commissariamento della Fondazione.

 “Non riusciamo a capire come la Fondazione Enasarco, che a inizio anno risultava avere un buco di bilancio di 465 milioni di euro, a soli quattro mesi di distanza abbia potuto presentare un bilancio sociale in attivo di 95 milioni di euro”, domanda Fabiola Bravi, dell’USB Lavoro Privato. Osserva Bravi: “E’ evidente come il deficit sia stato sanato con la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, che viene utilizzato per apportare ricchezza ad un ente privato, a danno della collettività e dei dipendenti licenziati a seguito delle dismissioni”.

 “Vorremmo poi maggiore chiarezza sulle azioni che la Fondazione continuerebbe ad acquisire – spiega la sindacalista  -   in particolare quelle di società che decidono la gestione degli immobili negli stessi Fondi acquistati da Enasarco. Come la società Prelios SGR, che gestisce il patrimonio invenduto dell’Enasarco e che dovrebbe ospitare i Gruppi Consiliari di Roma Capitale in un proprio immobile in via del Tritone; o la Prelios Integra, che si è appena aggiudicata la gestione amministrativa del patrimonio di edilizia residenziale pubblica del Comune di Roma, che conta 28 mila unità abitative e 17 mila pertinenze”.

“Chiediamo dunque alle Istituzioni e alle forze politiche che ieri erano alla presentazione del bilancio Enasarco di fare chiarezza su tutto questo e di intervenire affinché i responsabili di eventuali speculazioni se ne assumano la responsabilità giuridica e sociale”, conclude Bravi.

Ufficio Stampa USB