Egregi Direttori,
tra qualche settimana si svolgerà la prova scritta per l'accesso alla terza area funzionale, prevista dal bando con cui sono stati fissati 2000 passaggi verticali.
Tale prova coinvolgerà circa 15000 lavoratrici e lavoratori, oggi inquadrati nella seconda area funzionale.
Com'era nello spirito dell'accordo sottoscritto nel lontano 2007, riteniamo che questi 2000 passaggi debbano costituire l’avvio di un percorso interno che porti a un più ampio accesso alla terza area, in virtù del diritto agli sviluppi professionali giuridici, che è previsto anche dal vigente CCNL Agenzie fiscali.
L’Agenzia chiede quotidianamente e da anni, alle colleghe e ai colleghi ancora inquadrati nella seconda area, di assumersi responsabilità, compiti e mansioni delicati e complessi, certamente riconducibili a compiti e mansioni propri della terza area funzionale.
Il tema delle mansioni superiori costituisce una contraddizione non ancora superata dal nostro ordinamento professionale e anzi acuita dalla pretesa di continua specializzazione delle prestazioni lavorative alla quale si accompagnano scarsissime opportunità di sviluppo professionale.
Crediamo quindi sia un preciso dovere dell’Agenzia e delle organizzazioni sindacali, tenere aperto e vivo il confronto sui temi degli sviluppi professionali e del più generale diritto alla carriera che deve essere occasione di rafforzamento dell'amministrazione e di stimolo per chi vi lavora.
In questa ottica, ci sembrano assai discutibili le scelte adottate dall'Agenzia in vista dello svolgimento della richiamata prova scritta che riguarderà tutto il personale collocato nella seconda area giuridica.
La mole dei testi pubblicati, la vastità e l’analiticità della materia tributaria, l'ampiezza del campo teorico su cui si muovono quotidianamente e con grande competenza e professionalità le migliaia di colleghe e colleghi inquadrati nella seconda area funzionale; tutto ciò nasconde ben più di un'insidia e costituisce motivo di condivisa preoccupazione per chi si appresta ad affrontare una prova che appare ardua e di difficoltà sproporzionata rispetto alla “posta in gioco”.
Lo ripetiamo, questa procedura dovrebbe certificare competenze già acquisite e ampiamente dimostrate e la necessaria selettività – prevista dal contratto vigente - potrebbe essere garantita con metodologie diverse, nel rispetto di quanto fissato dal bando concorsuale.
Gli stessi quesiti esemplificativi pubblicati sulla intranet aziendale, lungi dal chiarire il tenore e la difficoltà della prova scritta, come la scrivente ha chiesto ripetutamente in passato, hanno creato ulteriore disorientamento e preoccupazione.
Chiediamo quindi all'Agenzia di voler affrontare la questione con le organizzazioni sindacali, affinché rapidamente si possano adottare soluzioni condivise che consentano alle candidate e ai candidati di svolgere la preparazione alla prova scritta in condizione di serenità, consapevolezza delle conoscenze necessarie e fiducia nei propri mezzi.
Abbiamo letto con vivo interesse il testo dell'audizione del Direttore dell'Agenzia agli organi parlamentari e abbiamo notato i ripetuti accenni alla necessità di regolarizzare la complessa situazione che riguarda centinaia di funzionari incaricati.
Su tale vicenda la scrivente si è ripetutamente espressa nel senso di ritenere che solo il concorso pubblico possa garantire la necessaria autonomia che è richiesta a figure di così elevata importanza.
Il reclutamento di figure dirigenziali con il ricorso alla pratica degli incarichi non ci convince e, oltre tutto, stride con le difficoltà concorsuali che poi si pongono sulla via delle progressioni fra le aree.
Manca a nostro parere in quella audizione un più esplicito riferimento al ruolo fondamentale svolto anche dal personale appartenente alla seconda area funzionale per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali e una richiesta di risorse da destinare ai percorsi professionali interni.
Condividiamo, avendola noi stessi sollecitata più volte all'autorità politica, anche nel corso dell'incontro per la presentazione delle convenzioni annuali, la necessità di reclutare altro personale ben oltre i limiti imposti dalle anguste norme che regolano il turn-over.
Ciò risponderebbe a precise necessità dell'Agenzia oltre che al sempre crescente bisogno occupazionale delle giovani e dei giovani senza lavoro.
Auspichiamo che il reclutamento possa essere orientato anche verso le necessità specifiche degli uffici territoriali e dei settori che erogano servizi ai contribuenti, perché in questi anni sono aumentati i problemi legati al mancato ricambio in termini sia numerici sia generazionali.
Reiteriamo infine la richiesta di aprire un confronto negoziale per giungere all'individuazione di ulteriori passaggi alla terza area funzionale e nel frattempo auspichiamo che l'Agenzia voglia individuare con le organizzazioni sindacali adeguate misure per far sì che il diritto agli sviluppi professionali non diventi una insormontabile corsa ad ostacoli.