Dopo la giornata di ieri lo scenario che ci aspettiamo è una rapida ripresa delle corrette relazioni sindacali, con RdB, Cgil ed Flp riammesse al tavolo della trattativa sulla riorganizzazione. Nel frattempo continueremo a sostenere lo stato di agitazione dei lavoratori, riempiendolo di quei momenti di discussione e di confronto sui temi che più li preoccupano utilizzando le pause 626; raccoglieremo altre firme per aggiungerle alle oltre 10mila già raccolte a sostegno della mozione RdB; pubblicheremo gli appelli RSU a sostegno della vertenza per la riammissione al tavolo.
La riorganizzazione è un tema troppo importante e troppo delicato per il futuro dell'agenzia e di 35mila lavoratori perché si possano accettare interpretazioni fantasiose su chi può rappresentarli e su chi invece dovrebbe stare a guardare. Servono garanzie, quelle stesse che abbiamo sintetizzato nella mozione sostenuta da tantissimi di voi e che paiono sempre più necessarie mano a mano che la riorganizzazione avanza. Ci sono gli aspetti legati alle ricadute professionali che meritano un approfondimento per capire se i lavoratori si trovano davanti a quella “separazione delle carriere” che abbiamo ipotizzato; le opportunità salariali sono un altro nodo da sciogliere, affinché oggi sia chiaro quanto sarà penalizzato domani chi dovesse scegliere il “mondo dei servizi” in luogo del “mondo del controllo” (e anche il fatto che dovrà poter scegliere è un aspetto sostanziale). C'è la questione della mobilità: chi ne sarà coinvolto, come e da chi sarà eventualmente finanziata (auspicando che non la si voglia mettere anche lei a carico del fondo aziendale). C'è l'aspetto non meno importante della costruzione di un sistema di rappresentanza sindacale a livello locale: la RSU della Direzione provinciale come sarà composta e come si determinerà la sua maggioranza? Per avere risposte a queste domande, da dare ai lavoratori anche con il nostro apporto, ieri abbiamo occupato la sede centrale dell'Agenzia. Nel corso della giornata abbiamo incassato impegni importanti che dovranno trovare risposte a breve termine. Useremo questo tempo anche per pensare a forme di protesta all'altezza della situazione, nel caso in cui non arrivassero le soluzioni che abbiamo chiesto.
Abbiamo anche chiesto all'Agenzia di chiarire ufficialmente la posizione dei Cfl e dei tirocinanti. Per noi vale la richiesta fatta da tempo di apertura di un tavolo negoziale sul diritto al lavoro e alla carriera. Sebbene in assenza di comunicazioni formali, abbiamo raccolto notizie positive circa la stabilizzazione dei lavoratori precari. La vicenda dei tirocinanti è più complessa e a maggior ragione vale la nostra proposta di affrontarla per tempo.
La riorganizzazione pone anche un serio problema di tenuta della macchina fiscale. Ci pare, con sempre maggiore convinzione, che questo processo stia rallentando un'azione che era già efficiente ed efficace e che anche altre manovre come il taglio del salario e delle dotazioni organiche abbiano prodotto quel “deficit motivazionale” che potrebbe tradursi in un calo dell'attenzione sull'evasione fiscale. Guardare dall'altra parte mentre grandi, piccoli e medi evasori evadono, eludono o addirittura frodano il Fisco, potrebbe essere un buon sistema per aiutare le imprese ad affrontare la crisi senza bisogno di un condono. Anche per questo dobbiamo sederci al tavolo della riorganizzazione. Resta aperta la questione più generale sulle regole di democrazia sindacale. Su queste adesso si ha l'occasione per intervenire in modo positivo: mai come adesso non è tempo di restringere ulteriormente il campo d'azione del sindacato.
Aspettiamo quindi, e non con le mani in mano.