In un momento così particolare della situazione politica italiana, in cui il Parlamento è esautorato da un governo tecnico, che nulla ha di tecnico e continua a penalizzare i lavoratori dipendenti, quelli pubblici in particolare, crediamo sia giusto e doveroso aprire e chiudere questioni fondamentali che riguardano i lavoratori delle Agenzie Fiscali e in particolare quelli dell’Agenzia delle Entrate.
Se le procedure per il passaggio dalla seconda alla terza area sono state ultimate non si comprende perché non si proceda celermente all’immissione in ruolo dei vincitori, ed a lavorare perché con la quota di risorse certe e stabili che tornerà al fondo unita ad altre risorse che ci sono, se si vogliono trovare, si prosegua il percorso indicato dalle migliaia di firme raccolte tra i lavoratori per procedure di progressioni economiche.
Oltretutto da quello che abbiamo capito, il numero complessivo degli idonei del concorso dovrebbe combaciare esattamente il numero dei posti banditi., o addirittura in alcune regioni sembra che non si riescano a coprire tutti i posti. Certo la cosa sembra abbastanza sorprendente, a pensar male potremmo dire che in alcuni casi abbiano fatto male i calcoli.
Fatto sta che gran parte dei lavoratori di seconda area sono sottopagati in quanto da anni sono impegnati in funzioni per cui non sono inquadrati, ed oggi vengono anche dichiarati inidonei per quelle stesse mansioni che dovranno comunque continuare a svolgere. Avranno perlomeno il diritto ad una retribuzione adeguata alla responsabilità che l’Agenzia ha loro attribuito?
L’Amministrazione ha un obbligo morale nei confronti di questi lavoratori che con spirito di abnegazione svolgono tutti i giorni il lavoro con puntualità e dedizione e con un senso di responsabilità spesso notevolmente superiore a quello di dirigenti e di incaricati troppo spesso più preoccupati di mantenere lo status acquisito che di operare per il bene dell’Amministrazione, tutta.
E’ il momento di prendere decisioni importanti anche in vista del probabile accorpamento con l’Agenzia del Territorio, e proprio in questo momento invece tutto tace.
L’Agenzia dovrebbe rispondere delle scelte operate sulla politica del personale e cosa potrà dire a quei lavoratori più che penalizzati dalla mancanza di progressioni economiche (ricordiamo che al Territorio il 75% del lavoratori avrà un passaggio di fascia) per destinare le quote del loro fondo a capi e capetti vari?
E cosa diranno quei sindacati che fino a ieri firmavano qualsiasi accordo e che oggi fanno finta di borbottare?
E’il momento di capire chi sta dalla parte dei lavoratori e soprattutto dovremmo esser noi lavoratori a passare dalla nostra parte.