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Entrate - Produttività 2009: pesi e misure non risolvono il vero problema

Roma,

E cioè: quando la coperta è corta, si deve solo decidere a chi far prendere freddo...

L'accordo sul FPSRUP 2009 si conferma un complicato esercizio acrobatico che dovrebbe approdare alla corretta traduzione monetaria delle molteplici realtà lavorative esistenti nella nostra amministrazione.

Alcuni dei nodi essenziali, ai quali corrispondono altrettante contraddizioni restano insuperati e talvolta rimossi dall'ambito negoziale.

La prima contraddizione sta nel cronico ritardo con cui si esplicitano le regole del gioco.

Il ritardo è giustificato solo parzialmente dai meccanismi legislativi che finanziano il fondo (Convenzioni e Comma 165) e che senz'altro incidono sui tempi di liquidazione.

Nulla però vieta di chiarire in anticipo quanto pesano le varie attività, come si misurano, come vengono remunerate.

Basterebbe mutuare il sistema esistente per le posizioni organizzative e per gli incarichi di responsabilità.

Non si raggiungerebbe il risultato della tempestività dei pagamenti, ma almeno ai lavoratori sarebbero risparmiate le lunghe maratone sindacali che prima ai tavoli nazionali e poi a quelli regionali e locali fanno ballare pochi spiccioli da una tasca all'altra, da un'attività all'altra, con il rischio ogni volta di accendere gli animi e di aprire conflitti inutili (le cosiddette guerre tra poveri) appunto per pochi spiccioli.

Queste maratone, che pure sono appassionanti e talvolta possono perfino determinare qualcosa di concreto, fanno sfuggire la sostanza del problema che riguarda l'entità dei fondi destinati alla contrattazione e i meccanismi che li finanziano, dalle somme stanziate con le Convenzioni, le stesse da anni, al sempre più povero Comma 165.

Venendo al merito della questione FPSRUP 2009, la nostra prima riflessione è vecchia ma la riproponiamo: l'accordo di quest'anno segue la scia dei precedenti e quindi mostra tutti i segni del tempo.

In esso si sono stratificate scelte di varia natura, volte ad apprezzare il disagio o la professionalità, la qualità o la quantità: il risultato è che tutti questi aspetti sono male rappresentati.

Accettando questo impianto teorico, ogni proposta appare parziale e poco incisiva, anche quando tenta con le migliori intenzioni di attribuire ad attività e aspetti organizzativi la giusta misura.

In passato abbiamo scelto di non firmare gli accordi quando le “forbici” erano troppo divaricate e portavano a risultati iniqui; mentre abbiamo condiviso alcune scelte che tendevano ad armonizzare le retribuzioni partendo da quelle medesime considerazioni che abbiamo fatto, ad esempio, per sostenere la proposta di una progressione economica per tutti i lavoratori.

Misurare le diverse attività non è né bello né giusto per chi si vede prendere le misure e alla fine non è nemmeno troppo utile, dato che le maggiori distorsioni che si manifestano all'atto pratico, andrebbero rimosse in altro modo.

Sappiamo che i lavoratori si attendono una rapida chiusura dell'accordo, affinché partano presto anche le contrattazioni locali.

Non c'è quindi abbastanza tempo per ripensare l'architettura complessiva, a meno che qualcuno non tiri fuori il coniglio dal cilindro.

C'è però spazio per aggiustamenti che riducano all'essenziale i pesi e le misure e che portino a ridurre anche le differenze, perché se è vero che i lavoratori desiderano vedere apprezzato il loro lavoro, è altrettanto vero che nessuno vorrebbe essere fra coloro che lo vedono deprezzato.

E quindi, per soddisfare tutti, bisognerebbe agire sulla consistenza dei fondi, cioè sulle somme disponibili.

Questo è, paradossalmente, il vero problema che si perde di vista inseguendo parametri, coefficienti, pesi e misure.

A questo punto, il “minimo sindacale” sarebbe un minimo di equità per tutti. USB Agenzie Fiscali ha scritto all'amministrazione affinché, al termine di questa fase, venga avviato il confronto per la costituzione provvisoria del Fondo 2011, almeno per la parte che riguarda le “regole del gioco” e per cominciare a discutere da subito di nuove progressioni economiche, anche alla luce dell'alt alla riforma.

 


Questo è il testo della lettera inviata al Direttore centrale del personale, dott. Girolamo Pastorello

La scrivente organizzazione sindacale chiede di avviare un confronto sulla provvisoria costituzione del FPSRUP 2011 immediatamente dopo la chiusura della fase negoziale in corso per la ripartizione delle risorse relative all'anno 2009.

Si ritiene infatti che alcune delle difficoltà emerse nella trattativa in atto dipendano dalla mancanza di regole chiare circa l'inquadramento delle varie attività lavorative nell'ambito delle dinamiche del fondo aziendale.

Ciò determina una situazione di scarsa trasparenza degli aspetti retributivi legati al salario accessorio, alla quale corrisponde una oggettiva difficoltà quando si devono individuare criteri che agiscono con effetto retroattivo e a distanza di anni.

L'occasione sarà propizia per individuare le risorse da destinare a ulteriori progressioni economiche, così come previsto dall'accordo di programma e per valutare l'impatto che sugli accordi passati e futuri potrà avere la disposizione di cui all'articolo 57, comma 21 del Decreto Legislativo n. 235/2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 gennaio c.a.

Cogliamo l'occasione per augurarle buon lavoro.

F.to USB Pubblico Impiego - Agenzie Fiscali, Ermanno Santoro