Gentile Direttore, nei prossimi giorni l'Agenzia delle Entrate e le organizzazioni sindacali sono chiamate a dare una risposta effettiva alle aspettative professionali e ai concreti bisogni dei lavoratori delle aree funzionali.
Come lei sa bene, lo scorso mese di agosto il tavolo negoziale ha congiuntamente riconosciuto l'opportunità di aprire una nuova stagione di progressioni economiche per i lavoratori, nel segno di quella continuità che il contratto nazionale del comparto Agenzie Fiscali immaginava per i meccanismi connessi al diritto alla carriera.
Proprio il contratto nazionale stabiliva alcuni principi innovativi, riguardanti l'ordinamento professionale, che non a caso sono stati poi recepiti diffusamente in tutta la Pubblica Amministrazione.
Quel contratto superava la visione, ritenuta troppo statica, degli inquadramenti giuridici, introducendo il concetto delle mansioni d'area.
A quella scelta ha fatto seguito uno sforzo notevole delle migliaia di lavoratori che accettarono, a prezzo di sacrifici personali e professionali, le nuove regole del gioco.
Il contrappeso contrattuale di quel nuovo assetto professionale era stato individuato in quegli istituti che avrebbero dovuto assicurare un maggiore dinamismo retributivo; le progressioni “orizzontali” erano la leva principale di quel meccanismo che avrebbe dovuto finalmente aprire nuovi spazi di crescita professionale e retributiva per i lavoratori del comparto Agenzie Fiscali.
Come è poi andata a finire, al di là di ricostruzioni parziali o superficiali, è noto a lei e prima di tutto è noto ai lavoratori.
Per una serie di ragioni strutturali e per le concordanti volontà politiche manifestatesi nel Paese, in questi anni non è stato mai possibile attivare con continuità la leva delle progressioni economiche come si sarebbe dovuto fare e come i lavoratori si attendevano accadesse.
Il risultato è che a fronte della flessibilità professionale chiesta ai lavoratori e della loro enorme disponibilità ad affrontare le sfide lavorative con spirito di collaborazione e impegno sempre crescenti, è mancata la corrispondente necessaria gratificazione retributiva, che solo parzialmente è stata mitigata dalle dinamiche retributive di secondo livello, connesse alla misurazione della produttività collettiva e individuale.
Anche qui infatti, si è assistito a una costante crescita degli obiettivi assegnati ai lavoratori, mentre i fondi destinati alla contrattazione integrativa sono costantemente diminuiti.
Fin qui, il breve ripasso delle “puntate precedenti”, che non pretende di essere esaustivo ma che chiunque potrà riconoscere come sufficientemente oggettivo.
Oggi, nelle altre due Agenzie fiscali, il tavolo negoziale ha saputo dare risposte importanti ai richiamati bisogni e aspettative dei lavoratori.
Si è cioè riusciti ad avviare una nuova stagione di progressioni economiche, in un'ottica sistemica che consente sia di misurare i risultati più immediati che sono già soddisfacenti (un primo contingente, fra il cinquanta e l'ottanta per cento dei lavoratori beneficerà di una progressione economica per gli anni 2009 e 2010); sia di attendersi, proprio per gli effetti sistemici dell'operazione, un'ulteriore estensione degli effetti positivi degli accordi recentemente sottoscritti.
Questo è accaduto all'Agenzia del Territorio prima e all'Agenzia delle Dogane poi.
Abbiamo più volte registrato gli attestati di stima che lei ha rivolto ai suoi collaboratori, cioè agli oltre trentamila lavoratori dell'Agenzia delle Entrate che hanno operato e continuano a operare in condizioni difficili, stante la recente riorganizzazione degli uffici finanziari da lei avviata, e stante il contesto socio-economico non positivo entro il quale sono chiamati a svolgere la loro delicata e complessa funzione.
Questi lavoratori hanno consentito comunque all'amministrazione di conseguire gli obiettivi di gettito e di prodotto attesi e lei ha più volte giustamente ricordato ai vari interlocutori, istituzionali o meno l'importanza di questi risultati.
Adesso serve passare dalle parole ai fatti.
Adesso lei ha la possibilità, insieme con le organizzazioni sindacali, di tradurre quegli attestati di stima nella concreta volontà di avviare anche all'Agenzia delle Entrate una stagione di progressioni economiche che abbiano la stessa consistenza, dal punto di vista numerico e sistemico, che altrove è stata data loro.
Se ciò non accadesse, ai lavoratori dell'Agenzia delle Entrate dovranno essere fornite almeno adeguate ragioni.
Qualcuno dovrà spiegare loro perché in altre amministrazioni, e nella nostra stessa amministrazione, è stato possibile costruire un percorso di concreta difesa delle retribuzioni, quanto mai opportuno alla luce del blocco contrattuale e del taglio ai fondi aziendali, mentre a loro questa possibilità è stata negata.
Crediamo che questa sia una spiegazione assai difficile da fornire.
Soprattutto, auspichiamo che maturino prestissimo le condizioni affinché questa spiegazione divenga del tutto superflua, grazie a un accordo negoziale che apra una nuova stagione di progressioni economiche che coinvolga in tempi ragionevoli tutti i lavoratori.
Le auguriamo buon lavoro, anche per il prossimo 2011.
Le delegate e i delegati RdB PI-USB