Si è svolto martedì 22 giugno il secondo incontro sui ristori da corrispondere ai lavoratori ai sensi dell'articolo 870 della legge di bilancio 2021 a seguito dei risparmi realizzati per la mancata erogazione dei buoni pasto e delle prestazioni di straordinario 2020.
LE RESPONSABILITA’
Chiariamo subito che la mancata erogazione dei buoni pasto, che oramai si protrae da oltre un anno, non è avvenuta per un destino cinico ed avverso, o soltanto perchè ci misuriamo con un’amministrazione matrigna, ma per effetto di una scelta condivisa nell'accordo del 17 settembre con l'amministrazione da cisl, uil salfi, intesa e naturalmente l'intrepida flp che, da un giorno all'altro, hanno scippato ai lavoratori in smart working (SW) i buoni pasto, e non solo quelli.
Ergo, se oggi ci troviamo a rincorrere le misere risorse del comma 870 (29 milioni lordo Agenzia che corrispondono a circa 22 milioni lordo dipendente) è esattamente per effetto di quell'accordo.
IL CONFRONTO
Fatta questa premessa doverosa, come richiesto da USB nel precedente confronto e successivamente sollecitato, abbiamo almeno avuto risposta su due questioni che avevamo posto come necessarie per avere almeno contezza di ciò che stavamo discutendo: 1) la natura di queste somme, a nostro avviso non tassabili in quanto configurabili come rimborsi a fronte di spese anticipate dai lavoratori; 2) la quantificazione delle risorse e delle giornate svolte in SW in modo da determinare la quota giornaliera spettante ad ogni lavoratore, visto che stiamo discutendo di soldi e non di filosofia e che si tratta di distribuire risorse e non mancette.
Ebbene il riscontro dell'amministrazione ha evidenziato che:
a) le somme non si configurano come rimborsi pertanto andranno regolarmente a tassazione: una posizione incredibile che abbiamo stigmatizzato al tavolo sia perché a nostro avviso contrasta con una risposta ad un interpello data dalla stessa Agenzia, sia perché troviamo davvero poco coraggioso che l'ente che gestisce la materia tributaria non si assuma nemmeno la responsabilità di applicare una interpretazione favorevole e decisamente sostenibile ai suoi dipendenti. E pensare che in altri enti tali somme non sono state considerate tassabili. Pertanto si potrebbe tranquillamente fare, ma al tavolo questo tema sembrava non interessasse a nessuno, sebbene la differenza in termini di somme percepibili risulti cospicua;
b) la cifra spettante ad ogni dipendente in SW, a seguito dei dati forniti, ammonterebbe a circa 5 euro e, udite udite, l'amministrazione ha proposto di attingere dalle risorse già misere del comma 870 per remunerare anche chi ha svolto lavoro in presenza (che naturalmente va remunerato ma non utilizzando quelle risorse) riducendo ulteriormente la quota giornaliera spettante.
Abbiamo subito respinto questa proposta ricordando che i lavoratori sono già stati pesantemente penalizzati in questi 18 mesi per cui ricompensarli ora con una elemosina appare davvero una provocazione.
GLI IMPORTI RICHIESTI
Di qui la nostra proposta chiara e semplice che contempla di utilizzare non solo le risorse del comma 870, ma anche quelle del salario accessorio 2020 da corrispondere ai lavoratori attraverso uno stralcio:
a) ricompensare i lavoratori in SW con una cifra non inferiore ai 7 euro utilizzando tutte le risorse del comma 870 (che arrivano orientativamente a 5 euro cadauno) e, ad integrazione, anche quelle del salario accessorio 2020;
b) individuare alcune categorie (per esempio gestori di rete e lavoratori del front office) che hanno dovuto recarsi in presenza per lo svolgimento di attività indifferibili ricompensandoli utilizzando le risorse del salario accessorio 2020, con una somma di valore decisamente superiore ai 7 euro (doppia o poco meno del doppio si può discutere);
c) per il resto del personale che ha effettuato rientri una cifra orientativamente pari alla meta del ristoro da corrispondere a chi ha svolto attività in SW.
Certo in tal modo eroderemmo il salario accessorio 2020, ma in un'ottica solidale e al fine di garantire a tutti i lavoratori un equilibrato ristoro, se pur con le poche risorse a disposizione, per l'impegno profuso nel 2020. O qualcuno immagina per il 2020 di dividere la produttività come nulla fosse e magari inserendo la valutazione????
LE REAZIONI
Questa proposta ragionevole, equa ed equilibrata ha prodotto la reazione scomposta e grottesca di un sindacato, sempre il solito (e soprattutto sempre pronto a levare le castagne dal fuoco all'amministrazione) che prova disperatamente a “buttarla in caciara” al fine di distogliere l'attenzione dei lavoratori dalle proprie responsabilità: la firma dell'accordo del 17 settembre sullo SW che ci ha proiettato in questa condizione.
E così nel consueto straparlare a vanvera, nel loro comunicato sul tema rimborsi superano se stessi e ci raccontano con naturalezza che tutto ciò che accade in Agenzia è merito loro.... E lo dicono pure! Grazie a loro, quindi, si ottengono norme favorevoli ai lavoratori (davvero e quali?? e soprattutto come le otterrebbero visto che a memoria non ricordiamo una solo iniziativa sindacale oltre le stramplate invettive nei comunicati?), grazie a loro si predispongono piattaforme unitarie (poi però puntualmente impallinano i loro momentanei compagni di viaggio...), grazie a loro l'amministrazione traduce in precise indicazioni i suggerimenti (e infatti resta memorabile la loro indicazione data all'amministrazione sui congedi covid: recuperate i soldi dei lavoratori ma a rate...)
Tra poco ci racconteranno che grazie a loro ai lavoratori sarò riservato un posto in paradiso. In attesa del mondo celeste ci tocca, tra le altre cose, anche limitare tutti i danni che questi stratosferici contaballe producono nel mondo terreno....
In questa condizione non facile il 5 luglio siamo convocati per una nuova riunione sul tema dei rimborsi, ma mentre scriviamo apprendiamo della nomina del nuovo Direttore del personale.
Se per mesi e mesi le altre sigle non si fossero prestate a discutere di Poer e posizioni organizzative non saremmo in questa condizione.
USB PI Agenzie Fiscali