La questione relativa alla corresponsione dei buoni pasto per tutti i lavoratori che stanno effettuando la prestazione lavorativa in modalità agile è stata subito assunta, a vari livelli, dalla nostra sigla sindacale. La richiesta di attribuzione dei buoni pasto poggia per noi su un principio semplice che non può incontrare deroghe: quello secondo il quale il trattamento economico del personale in SW non può in alcun modo essere inferiore a quello del personale che svolge le mansioni all'interno dell'azienda.
Ciò a maggior ragione in una condizione all'interno della quale la modalità di svolgimento della prestazione in forma agile non è stata una libera scelta ma la risposta all'esigenza di decongestionare la presenza in ufficio al fine di contenere la diffusione del virus.
Mentre in altri enti, tra i quali le Dogane, si è già proceduto al riconoscimento del buono pasto, alle Entrate si continua ad indugiare per ragioni che, a dire il vero, facciamo davvero fatica a comprendere.
Vogliamo però che questo tempo sia utilizzato nel migliore dei modi per uniformare il trattamento di tutti i lavoratori: quelli che svolgono le lavorazioni in presenza, quelli in smart working ed anche quelli in telelavoro.
Proprio in relazione a quest'ultima categoria di lavoratori ci sono pervenute diverse segnalazioni che vanno nella direzione di rivendicare l'attribuzione del buono pasto: rivendicazioni che come USB condividiamo e siamo pronti a sostenere.
Né ci convincono le argomentazioni secondo le quali tali lavoratori avrebbero scelto, firmando un contratto, di non usufruire dei buoni pasto.
Si tratta di argomenti strumentali ai quali contrapponiamo la necessità di garantire a tutti pari condizioni normative e salariali, indipendentemente dalla modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
Per tali ragioni invitiamo l'Agenzia delle Dogane ad attivarsi per estendere l'erogazione dei buoni pasto già corrisposti a chi è in SW anche ai dipendenti in telelavoro; all'Agenzia delle Entrate rinnoviamo l'invito a non perdere ulteriore tempo ed a riconoscere l'erogazione dei buoni pasto sia nei confronti dei dipendenti in smart working che nei confronti dei colleghi in telelavoro.