Quando una sentenza tende ad equiparare i comportamenti di soggetti dichiaratamente fascisti con quelli di chi fa dell'antifascismo un valore fondante, qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Quando dei fascisti irrompono all'interno delle sedi istituzionali di un paese democratico che li ha rifiutati con la lotta partigiana e i loro comportamenti vengono tollerati da chi deve vigilare sui valori costituzionali, vuol dire che qualcuno non sta facendo il proprio dovere.
La sentenza di ieri per i fatti avvenuti a Palazzo Marino il 29 giugno del 2017 lascia grandi perplessità che valuteremo ulteriormente alla luce delle motivazioni, nel timore che anche queste confermeranno il clima generale del paese, sempre più teso all'attacco deliberato sia ai diritti di cittadini e lavoratori che a valori fondanti che dovrebbero essere consolidati e che siamo costretti a difendere continuamente e strenuamente.
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