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Editoriale

Fermare gli sgomberi. Rilanciare politiche abitative pubbliche. Giovedì 14 novembre mobilitazione all'Ater di Roma

Roma,

Giovedì 14 novembre dalle ore 11 saremo sotto la sede A.T.E.R. di Roma su Lungotevere Tor di Nona, per portare con forza la voce delle migliaia di inquilini che vivono nel completo degrado e abbandono nelle case popolari, delle migliaia di nuclei familiari minacciati da sgomberi, sfratti e distacchi di utenze, in attesa da anni di soluzioni abitative dignitose e definitive. Siamo abitanti sottoposti a procedure di rilascio in diversi quartieri della città.
Viviamo da anni nelle case A.T.E.R. e di proprietà regionale o comunale. Chiediamo di essere sanati perché aventi diritto. Insieme a chi, per la mancanza ventennale di offerta di case a canoni sociali, ha occupato per necessità stabili privati e pubblici vuoti da anni o abbandonati al degrado, sosteniamo la necessità che la Regione Lazio, attraverso le A.T.E.R., rilanci politiche abitative pubbliche piuttosto che favorire procedure di sgombero senza soluzioni e portare avanti programmi di privatizzazione delle case pubbliche. Nella stessa giornata al Ministero delle Infrastrutture verranno ricevuti dal ministro De Micheli i rappresentanti della Regione e del Comune, dovranno spiegare il mancato impegno dei fondi ex-Gescal per affrontare l’emergenza abitativa.
La nostra mobilitazione di oggi serve anche a far comprendere, come abbiamo fatto il 18 ottobre scorso, che non è più rinviabile un cambio di passo per fronteggiare il fabbisogno abitativo orientato su una fascia di popolazione sempre più larga, che non è in grado di sostenere affitti di mercato o mutui difficilmente onorabili. Siamo fermi da troppo tempo nel ripristino di un patrimonio pubblico capace di rispondere alle necessità del momento. Di fatto si è privilegiata la dismissione e la vendita piuttosto che l’incremento dell’edilizia sovvenzionata.
Anche le minacce di sgombero e il confronto tra i movimenti, i sindacati, le amministrazioni, la Prefettura e il ministro dell’Interno devono prevedere una svolta. L’assenza di soluzioni non può essere risolta da accelerazioni brutali come avvenuto a Primavalle con lo sgombero di 78 nuclei in uno stabile del Comune in via Cardinal Capranica. Operazione che è costata e costa ancora oggi migliaia di euro. Riteniamo per questo che sul tavolo provinciale in Prefettura previsto il 15 novembre, le criticità che verranno analizzate alla presenza del ministro Lamorgese devono tenere conto delle interlocuzioni in corso, facendo in modo di non far prevalere ad ogni costo il diritto proprietario mettendo in secondo piano un diritto primario come quello alla casa.
Per questo dopo la mobilitazione sotto la sede A.T.E.R. del 14 novembre saremo davanti la Prefettura alle ore 12 del 15 novembre, anche per affermare quel diritto alla città troppo spesso negato o limitato con violenza come avvenuto a Centocelle nei confronti della libreria “Pecora Elettrica”, realtà che merita tutta la nostra vicinanza e solidarietà, peraltro già espressa con forza dalla grande presenza popolare che ha attraversato il quartiere mercoledì 6 novembre.

ASIA-USB
Movimenti per il diritto all'abitare