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EPNE - Croce Rossa

FIDARSI È UN BENE, NON FIDARSI È UN DOVERE!


DI QUESTI VERTICI C.R.I.

L’incontro (tra OO.SS. e C.R.I.) avvenuto il 15 febbraio u.s., ha prodotto l’ennesima
pantomima da parte di questa Amministrazione, che pare proprio non conosca vergogna.

Il Direttore Generale, che si comporta sempre più spesso come Alice nel Paese delle Meraviglie, ci ha “sorpreso” quando candidamente (ma anche con una bella dose di faccia tosta) ci ha confessato che, sia lei sia il “nuovo” presidente, sono estranei all’approvazione del famigerato Decreto “ammazza lavoratori” della C.R.I.
Proprio perché confessato così candidamente, abbiamo voluto rassicurare (non vorremmo che si avessero dei sensi di colpa) queste “care” persone, che tanto hanno fatto per i lavoratori della C.R.I., sollevandoli da ogni responsabilità e convincendoli del fatto che il Decreto è stato fortemente voluto dai Lavoratori e dalle OO.SS.!!

Ma le sorprese non sono finite qui; altrettanto candidamente la C.R.I. si è detta disposta ad un’ipotesi di “collaborazione” tra le parti sociali e gli attuali Vertici con lo scopo dichiarato di tentare di modificare lo stesso Decreto al fine di renderlo più “garantista” per tutti i lavoratori.
Ora, dato che noi non ci chiamiamo Alice e non abbiamo più l’età per continuare a credere alle favole, ci risulta veramente difficile sopportare (e ci fa imbestialire non poco), che questi signori pensino di continuare a prendere in giro i Lavoratori senza fornire una risposta adeguata.

Lo sconforto (e la rabbia) ha raggiunto l’apice quando, dalla quasi maggioranza del tavolo, è arrivato un sostanziale appoggio a questa iniziativa; senza voler entrare in polemica con nessuno e senza voler censurare le iniziative altrui ci chiediamo (e chiediamo) come si possa ancora pensare di “collaborare” con questi signori?
Tanto per rinfrescarci la memoria, ci teniamo a porre alcune (ma significative) domande che dovrebbero mettere in allarme, coloro i quali pensano di trovarsi di fronte persone leali e sincere:

 - chi è stato che ha tentato di far passare sottobanco l’unico Verbale prodotto da questa Amministrazione (durante il nubifragio del 20/10/2011), con il solo scopo di far approvare il primo Decreto?

 - chi è che arringava la folla proponendo la privatizzazione e la “razionalizzazione” del personale Dipendente durante l’Assemblea del 16/07/2011 alla presenza di oltre 350 Commissari Regionali, Provinciali e Locali?

 - chi è che ha pronunciato la frase….. «Serve una Riforma strutturale che traghetti la C.R.I. alla privatizzazione»?

 - chi è che ha definito i Lavoratori come “infedeli”, “marchettari”, “sfruttatori” e ha
dichiarato che la C.R.I. è stata, fino ad oggi, uno “stipendificio”?

- chi è che ha riferito che il giornalista (Fabio Pavesi) del “Il Sole 24ORE” non diceva cose sbagliate nel famigerato articolo del 05/02/2013?

- chi è che non si è mai espresso pubblicamente contro questo Decreto e che abbia
concretamente preteso e messo in atto ogni utile provvedimento per assicurare un vero futuro lavorativo ai circa 4000 Dipendenti della C.R.I.?

Potremmo scrivere un libro su quello che hanno fatto e detto questi Vertici durante questi 5 anni, ma siamo pienamente convinti che i Lavoratori conoscano la verità su quali fossero le reali intenzioni di chi adesso si professa propenso al dialogo e alla collaborazione.

Confidiamo che anche le altre parti sociali si ricordino e valutino attentamente con chi abbiamo a che fare e si comportino di conseguenza.

Per parte nostra, riteniamo un “suicidio politico”, pensare soltanto di dover collaborare con chi ha progettato, condiviso e sollecitato l’approvazione di un Decreto che porterà (se non si interviene per tempo) alla perdita di circa 4000 posti di lavoro.

Giunti a questo punto, crediamo che l’unico vero interlocutore possa, e debba essere, il nuovo Esecutivo insieme ai reggenti dei nuovi Dicasteri che ancora sovraintendono alla C.R.I.; ogni altra iniziativa arrecherebbe, secondo noi, un’offesa ai Lavoratori che proprio per colpa di questi Vertici, stanno rischiando seriamente di ingrandire l’impressionante numero di disoccupati nel nostro Paese.
Non siamo mai stati, non siamo e mai saremo la stampella di questa Amministrazione che irresponsabilmente (ma coscientemente) ha sempre negato che il “vero” obiettivo di questo Commissariamento potesse portare allo smantellamento dell’Ente Pubblico C.R.I.

Noi continueremo a vigilare affinché nessuno si presti a manovre poco chiare ribadendo, nelle sedi opportune, le nostre proposte di modifica al Decreto (peraltro già presentate alla 12ª Commissione Igiene e Sanità e visionabili sul sito del Senato), fermo restando il nostro impegno affinché tutto l’impianto del Decreto venga riposto nella sede che più gli si addice….. la spazzatura!

                                                                            U.S.B. Pubblico Impiego C.R.I.
                                                                                 Massimiliano Gesmini