Questo è il quadro che è chiaramente emerso ieri nell’incontro fra Organizzazioni Sindacali e Amministrazione Comunale.
Infatti il Comune di Firenze insieme a molti altri Comuni rientra fra quelli che a seguito della manovra del 2010 e alle successive interpretazioni ultra- rigide della Corte dei Conti supera il 40% della spesa corrente per il personale e che pertanto almeno per il momento non potrà procedere ad alcun tipo di assunzione, neanche di quelle indispensabili a garantire una corretta erogazione di servizi importanti per la collettività: Asili Nido, servizi sociali, servizi alla persona.
E’ certo ed assodato che la colpa ricade in primo luogo sul Governo Berlusconi e sulla sua cricca, il peggior governo della storia repubblicana, che in questi 3 anni ha fatto dello smantellamento del welfare e dei tagli agli Enti Locali (principali erogatori di servizi alla collettività) lo sport nazionale, in questo sostenuto ed appoggiato dai sindacati complici e collaborazionisti che ne hanno condiviso le scelte.
Ma una grossa responsabilità ricade anche sul primo cittadino di Firenze, il quale preso da feste, sfarzi ed inaugurazioni, ben si guarda dall’informare i cittadini di quanto sta accadendo. Perché nella sua “Firenze Felix”, un po’ troppo simile a Disneyland, sotto la cappa del pensiero unico, non si può parlare delle cose che non funzionano, ma bisogna continuare a credere che tutto vada per il meglio.
Ma la situazione che si va delineando rappresenta invece un vero e proprio tsunami sociale, infatti l’espulsione di centinaia di supplenti e precari, che trovano da questa occupazione temporanea, l’unica fonte di reddito, li farà sprofondare nell’indigenza.
Di pari passo servizi come gli Asili Nido e gli altri servizi alla persona cambieranno gestore, passando da servizi pubblici a servizi esternalizzati, creando ulteriori sacche di precarietà, dove il rapporto di lavoro non è più regolato da contratti, ma da appalti al massimo ribasso.
Se a questo poi si aggiungono i già denunciati tagli al bilancio, che colpiscono i servizi, oltre ad altre centinaia di lavoratori del cosiddetto indotto comunale, nonché il taglio di 3,5 milioni di euro dagli stipendi dei dipendenti stabili, il quadro che si definisce è un quadro estremamente fosco, e dove a pagare saranno come sempre oltre che i cittadini i lavoratori.
Ma parlare di questo, sembra non interessi né al primo cittadino, né alle forze politiche tutte, né tanto meno alla stampa cittadina completamente asservita al Signore. Ma ricordate: state tutti ballando sul Titanic!