La politica cerca di confondere le idee ai cittadini, vocabolario alla mano, spiegando la differenza fra questi due termini. Intanto il mondo della politica e della finanza,attraverso privatizzazioni e esternalizzazioni, spolpa i beni comuni arraffando a più non posso i massimi profitti e lascia il pubblico a raccogliere i cocci.
In nome delle logiche di mercato da anni ormai in Italia i vari governi che si sono succeduti hanno regalato ai mercati i gioielli di famiglia e i soliti mercati hanno restituito solo la gravissima crisi economica che oggi stiamo vivendo.
La città di Firenze non è certo fuori da queste logiche:
Prima abbiamo privatizzato l’acquedotto, fiore all’occhiello della città. Non c’è bisogno di spiegare ai fiorentini cosa questo ha comportato: manutenzioni sempre più rare, rotture sempre più frequenti, bollette sempre più salate.
Nel nome del risparmio e della presunta migliore efficienza, si è cominciato a cedere ai privati le varie manutenzioni. Una per tutte vale la pena di menzionare la manutenzione delle strade : lo stato attuale delle strade fiorentine farebbe vergognare anche l’abitante del paesino più sperduto dell’Africa sub sahariana!
Poi è iniziata la cessione ai privati degli Asili Nido, altro fiore all’occhiello di questa città .
Quasi tutti i servizi sono ormai appaltati a cooperative o per lo meno così si chiamano, che servono solo a sottopagare i dipendenti, tenendoli in una situazione di ricattabilità e licenziabili in qualsiasi momento!
Ora siamo alla vendita di ATAF. L’Amministrazione Comunale Fiorentina, invece di prendere atto dell’incapacità gestionale, manageriale e politica dimostrata fino ad ora, preferisce scaricare tutte le colpe sui lavoratori e con questa scusa , come al solito, si leva le castagne dal fuoco mettendo in vendita l’azienda. Ma anche di questa scelta poi a farne le spese saranno i cittadini che avranno un servizio sempre più scadente e sempre più costoso, con i lavoratori che avranno condizioni di lavoro sempre peggiori.
Il Sindaco di Firenze, emulo di Marchionne, ha posto un ultimatum ai lavoratori: o fate come dico io o si vende Ataf. E noi temiamo che anche se i lavoratori avessero accettato di rinunciare ai diritti e ceduto sulle condizioni salariali, Ataf sarebbe stata venduta ugualmente, proprio ciò che sta succedendo in Fiat. Infatti nessun piano industriale è stato presentato per il rilancio dell'azienda di trasporto fiorentina. E questo deve far riflettere!
Noi crediamo fermamente che la crisi economico/finanziaria mondiale non può
essere scaricata su chi lavora, sui cittadini, sulla gente comune insomma, ma deve trovare le sue cause nel fallimento di un sistema politico/economico che ha mirato unicamente a privilegiare l’interesse e il profitto di pochi( casta politica in testa), rispetto al bene comune di tutti.