Chiedere all’acquaiolo se l’acqua è fresca dà sempre una risposta scontata!
Presidio di Lavoratori Casa Divina Provvidenza di Foggia
Mercoledì 11 settembre, dalle ore 9 alle ore 12
davanti ai cancelli di Via Lucera.
Abbiamo letto, con attenzione e molta incredulità, il comunicato stampa del Direttore Amministrativo di Casa Divina Provvidenza con il quale si è cercato di sminuire la nostra denuncia sulle condizioni di Lavoro e di assistenza nei reparti (definendola offensiva anche nei confronti degli operatori del Don Uva).
Premettendo che la scrivente, anche dopo più richieste rimaste inevase, è sempre disponibile al confronto al solo fine di un miglioramento delle condizioni di lavoro e per un’assistenza adeguata a quanti sono costretti a ricorrere alle cure del Don Uva non può, però, esimersi da alcune considerazioni reali su quanto avviene e i motivi che hanno causato quanto da noi denunciato (che confermiamo).
Vorremmo chiedere al Direttore se risponde al vero che con l’accordo sulla mobilità e a seguire quello sulla solidarietà (fatta solo dai Lavoratori) gli unici Lavoratori espulsi sono stati quelli addetti all’assistenza; vorremmo chiedere se risponde al vero che il Don Uva con l’accordo sulla solidarietà ha, pesantemente, penalizzato soprattutto i Lavoratori di Foggia; vorremmo chiedere quanto costa l’esternalizzazione del servizio infermieristico (quando, di solito, nelle aziende in crisi si fa il percorso inverso); vorremmo chiedere se nella formulazione dei turni di servizio si è mai posta la considerazione dell’orario ridotto del personale (causa contratto di solidarietà) e di altri istituti e norme contrattuali (ferie, malattie, 104 ecc.).
Un dato certo è il rispetto del numero di Lavoratori presenti in servizio rispetto al numero dei ricoverati con un solo dato negativo che rende inefficace la norma prevista dalla Regione Puglia per l’accesso all’accreditamento: tale norma è chiara nel definire la dotazione organica ma, dice anche, che la stessa dotazione deve essere adeguata alla tipologia del malato e delle sue condizioni psico-fisiche, avere 40 malati allettati (non autosufficienti) è diverso che avere 40 malati che riescono ad essere autonomi in tutto.
Per questo riteniamo che sia necessaria una discussione seria sulla dotazione organica e una riscrittura integrale degli accordi che i Lavoratori hanno subito e mai condiviso.
Questi sono i motivi per cui giorno 11 settembre dalle ore 9 alle ore 12 abbiamo organizzato il presidio davanti i cancelli del Don Uva, per avere un confronto con i cittadini ed i Lavoratori sul futuro di una struttura che ha il diritto di continuare a rimanere viva.
Foggia 07/09/2013
/il coordinamento Territoriale USB
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