Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Comunicati Stampa

Follia alla ProSus: l’azienda minaccia l’incolumità fisica degli scioperanti. USB: si torna alle squadracce fasciste, denunciamo alla magistratura

Cremona,

Minacce fisiche agli scioperanti. Questo è quanto ProSus e le appaltatrici Tre T e Dharma hanno promesso ai lavoratori in sciopero nell’impianto di Vescovato, durante l’incontro di oggi pomeriggio alla Prefettura di Cremona.

Non abbiamo niente da darvi e da domani non garantiamo l’incolumità fisica degli scioperanti, hanno detto in buona sostanza i rappresentanti padronali alla delegazione USB.

Con questo si è toccato il punto più basso dei rapporti sindacali negli ultimi decenni. Arrivare a minacciare conseguenze fisiche prefigurando e anzi augurandosi la reazione violenta di chi non è interessato allo sciopero, è degno delle squadracce fasciste di Italo Balbo, scatenate contro i lavoratori prima della Marcia su Roma.

USB denuncia con forza il comportamento dell’azienda e dei suoi appaltatori, ed è pronta a rivolgersi alla magistratura affinché accerti i risvolti penali e civili della vicenda.

USB condanna il tentativo di ProSus di scatenare una guerra tra poveri, mettendo i lavoratori uno contro l’altro. Questa mattina, infatti, l’azienda ha operato un improvviso atto di generosità rispetto alle sue storiche totali chiusure, promettendo 800 euro una tantum ai propri dipendenti per tenerli buoni. Considerando che negli ultimi accordi erano stati fissati il premio di produzione, 200 euro di buoni benzina e il buono pasto, risulta evidente il tentativo di ProSus di dividere i lavoratori. L’oscena proposta è stata fortunatamente rifiutata da buona parte dei dipendenti diretti.

USB torna a chiedere con forza la fine dell’applicazione della cassa integrazione ai dipendenti dell’appalto per sostituirli con i somministrati, la riammissione al lavoro dei dipendenti sospesi, la garanzia occupazionale e l’applicazione del contratto di settore – l’alimentare – anziché il contratto multiservizi.

I fatti di oggi aggiungono motivazioni alla mobilitazione operaia del 22 aprile e alla manifestazione di Roma.

La lotta continua.

#schiavimai

Unione Sindacale di Base – Logistica

Cremona 5-4-2022