L’ipotesi FUA 2016, è ancora una volta improntata su criteri falsamente meritocratici, con l’aggravante della performance, che lasciano invariate le disuguaglianze e irrisolti i problemi di alcune categorie di lavoratori, senza tener conto delle difficoltà, economiche e lavorative, nelle quali il personale continua ad operare con risultati positivi.
Prima di entrare nell’analisi dell’ipotesi del FUA 2016, è appena il caso di porre l’accento su due aspetti: il primo è quello derivante delle contrattazioni decentrate che si tengono di norma al di fuori dell’orario di lavoro, alla quale i componenti delle OO.SS. ed RSU, loro malgrado sono impossibilitati a partecipare a differenza dei collaboratori del Dirigente, remunerati con ore di straordinario; il secondo dall’attinenza di attribuzione di emolumenti rispetto alle realtà Lavorative.
Come già detto, fermo restando i limiti della contrattazione, se tale si può ancora definire, l’unica novità meritevole di attenzione è costituita dall’art. 16 FUA 2015 e art. 19 ipotesi FUA 2016, riguardante l’intesa programmatica sugli sviluppi economici all’interno delle aree con decorrenza dal 1° gennaio 2016 e 2017, da cui rimarrà fuori il Personale di 1a Area, circa 1.800 unità come dicasi, secondo i nostri dati, parte dei Lavoratori che attendono dal 2010 il passaggio economico.
Una deplorevole beffa, poiché i passaggi nelle Aree saranno pagati con i soldi degli stessi Lavoratori, compresi quelli esclusi della 1^ Area. Un problema che, dopo anni di estenuanti richieste, lascia intravedere possibili soluzioni.
Riteniamo pertanto che il Ministro si impegni a trovare ulteriori risorse, come da impegno assunto il 22 dicembre sulla norma modificata, dal 2016 e contenuta nel Decreto n.8/2014, del quale si riporta uno stralcio:
...”A decorrere dall'anno 2020, quota parte dei risparmi derivanti dalla progressiva riduzione del personale civile, accertati secondo quanto previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2012, n. 244, è destinata ad alimentare i fondi per la retribuzione delle produttività del personale civile del Ministero della difesa in misura non inferiore al 2 per cento e non superiore al 5 per cento, sentite le organizzazioni sindacali, con le modalità previste dal citato articolo.»;
Infine, preme osservare alla Direzione del Personale Civile che quando si sottoscrive un Accordo Nazionale, è necessario assumersi le proprie responsabilità, ad iniziare dall’osservanza dei dettami contenuti nella parte riguardante le progressioni che devono gravare su tutto il FUA e non solo su Turni, Reperibilità e PPL. Emolumenti ritenuti essenziali stante la specificità del lavoro svolto dal personale preposto e l’impossibilità di molti Datori di Lavoro nel poter ridurre il rischio di esposizione dei Lavoratori. Per cui, se qualcuno pensa di trascinare USB nella farsa del FUA 2016, forse è il caso che OSSERVI quello che sottoscrive e chieda che le risorse per remunerarle siano fatte gravare, in aderenza a quanto sottoscritto, su tutti i capitoli di spesa, ad iniziare dalle Posizioni Organizzative.
Per quanto ci riguarda, la nostra proposta che sottoporremo al prossimo incontro del giorno 6 Luglio, è che il Ministero si adoperi per incrementare il Fondo e finanziare progressioni in misura paritaria per TUTTI, compreso la 1a AREA, successivamente alla sanatoria di chi non ha beneficiato delle progressioni nel 2010, che non può e non deve essere escluso dal novero del Personale Civile. La Nostra non è una posizione ideologica ma deriva dalla mancanza di elementi oggettivi, trattandosi progressione economica.
USB non si arrende e cercherà di porre fine ad una contrattazione che di fatto l’unico obiettivo che si pone è ancora una volta quello di “DIVIDI et IMPERA”.
Coordinamento Nazionale Difesa