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Fumata nera per i cococo sanitari Inail

Nazionale,

Fumata nera per i cococo sanitari dell’Inail il cui contratto scade il 31 marzo 2022. Il milleproroghe non contiene alcun riferimento alla possibilità di avviare un percorso verso la stabilizzazione per questi lavoratori e lavoratrici assunti all’Inail per fronteggiare l’emergenza Covid ma necessari nel nostro Istituto a prescindere dalla situazione pandemica vista la cronica carenza di organico.

L’Amministrazione ha presentato un nuovo emendamento nel decreto legge “Ristori Ter”, oggetto a breve di conversione in legge.  La notizia potrebbe sembrare positiva se non fosse che per ben due volte, prima con la legge di stabilità e poi con la conversione del decreto “milleproroghe”, gli emendamenti presentati dalla nostra Amministrazione non sono passati.

Sappiamo che dal punto di vista tecnico l’Amministrazione ha fatto la sua parte, presentando gli emendamenti ma anche rispondendo puntualmente alle osservazioni fatte dal MEF e dalla Funzione Pubblica.

Quello che è mancato decisamente è stato evidentemente il piano politico che doveva seguire e supportare l’iter degli emendamenti sino ad arrivare al raggiungimento dell’obiettivo, dimostrando ancora una volta lo scarso peso politico della nostra Amministrazione nei confronti della Politica.  Quella stessa Politica abituata a chiedere incessantemente all’Inail maggiori competenze, nuove funzioni, disponibilità economica per investimenti di varia natura e spesso di dubbia utilità ma che poi mostra il braccino corto quando si tratta di dare risposte concrete ad esigenze innegabili come la possibilità di avvalersi definitivamente del prezioso apporto di medici ed infermieri nei nostri ambulatori.

Speravamo che con l’arrivo del nuovo Direttore generale si fosse voltata pagina e che finalmente l’ente iniziasse a marciare, nel rispetto dei ruoli distinti che gli organi hanno, nella direzione giusta, senza pararsi dietro comodi alibi di ingerenze da parte di altri soggetti, come ci sembra sia invece avvenuto con il precedente Direttore Generale.

Evidentemente ancora non ci siamo e a chi rivendica la gestione politica senza poi praticarla nei fatti o praticandola solo in parte e sempre in un’unica direzione, diciamo chiaramente che gli spazi lasciati vuoti qualcuno li occupa. Nel bene e nel male. Lasciamo la gestione a chi deve gestire ma non limitiamoci a prese di posizione tardive ed isolate ad opera di singoli, che rischiano di lasciare il tempo che trovano.

Ci aspettiamo una forte presa di posizione dell’intero Consiglio d’Amministrazione su questa vicenda e che questo segni l’avvio di una nuova stagione in cui l’Inail sia capace di far valere le sue competenze, le sue capacità, le sue professionalità, ma anche, e forse soprattutto, le sue necessità.

Per il bene dell’Istituto, dei suoi lavoratori e lavoratrici, dell’utenza alla quale eroghiamo non servizi, ma diritti.

Noi continueremo a fare la nostra parte fino in fondo: mai nessun lavoratore dell’Ente è stato mandato a casa e con questo obiettivo continueremo la battaglia per restituire dignità e serenità ad un lavoro oggi senza diritti e senza futuro.

Perché non si può vivere e lavorare appesi alla speranza di un emendamento che forse passa, forse no.

Perché l’ente ha bisogno di questi lavoratori e deve essere chiaro a tutti. 

 

 

Roma, 22 febbraio 2022                                                                      USB P.I. INAIL

                                                                                                        Esecutivo Nazionale