Continua la lenta e inesorabile “conversione” di quello che fu’ l’ospedale della Duchessa, almeno nelle nobili intenzioni del generoso lascito. Un nosocomio voluto e creato al servizio pubblico, per la comunità genovese e non solo, ma soprattutto un servizio sanitario dedicato agli ultimi, ai meno abbienti, ai più bisognosi. Forse per queste ragioni, come da STATUTO, è stato incaricato a presiedere il Consiglio di Amministrazione il Vescovo pro tempore della città di Genova, oggi Cardinale Angelo Bagnasco.
Nel periodo florido, con una gestione moralmente attenta, razionale e con lo spirito missionario accompagnato dalla nobile etica del bene comune, l’Ente Ospedaliero è stato anche riconosciuto dalle Leggi Statali come un “Ospedale di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione”.
Oggi è un po' diverso.…
Da qualche decennio, scelte decisionali a dir poco discutibili, hanno cambiato radicalmente lo spirito missionario originario. All’inizio degli anni duemila è iniziata l’esternalizzazione e la privatizzazione di interi servizi. Dalla cucina/mensa, al guardaroba/lavanolo, dalla centrale termica ai relativi servizi collegati, dalle pulizie al servizio barellamento. Un sistema di appalti e consulenze varie che ad oggi, consuntivi e documenti alla mano, ha creato una voragine nei costi del bilancio. E poiché l’aggravio dei costi era talmente esagerato, negli anni scorsi l’Ente ha dovuto mettere sul mercato immobiliare interi palazzi donati allora dalla Duchessa di Galliera. Donazioni fatte a suo tempo per essere utilizzati a mantenere viva e moderna la struttura e il parco tecnologico del nosocomio!!!
A quanto sopra si sono aggiunti ulteriori costi esorbitanti per lo studio di fattibilità di un nuovo ospedale. Ancora Consulenze, incarichi a tempo (alcuni revocati in fretta e furia alla notizia dell’avvio di una indagine della Magistratura contabile!), la “creazione” di una Struttura Complessa con tanto di dirigente e applicati!!! In poco meno di dieci anni hanno partorito diversi plastici e hanno speso già tre milioni di euro!!!
La Corte dei Conti ha iniziato (a parole?) a visionare e indagare sulla documentazione gestionale. Oggi non si sa bene a che punto siano le indagini…
In base alla volontà “strategica” della direzione aziendale, per la costruzione del nuovo ospedale è prevista anche la demolizione dell’intero edificio del padiglione C (la struttura più moderna e adeguata dell’intero ospedale!!!)
Qualcosa però non torna…
Per fare spazio alla LIBERA PROFESSIONE (attività privata all’interno dell’Ente pubblico, con un introito di quasi quattro milioni di euro nell’ultimo anno!) dei medici, hanno deciso di trasferire i pochi reparti di degenza del Padiglione C, collocando gli stessi degenti nei vecchi padiglioni dell’Ente che risalgono all’Ottocento!!!
Un’operazione che in un colpo solo ha tolto i servizi alberghieri ai ricoverati e, allo stesso tempo, ha esposto a rischi i soggetti che si ritrovano a dimorare/lavorare in locali privi dei sistemi minimi di sicurezza dovuti alle carenze strutturali in cui versano i vecchi padiglioni Ottocenteschi… La genialità del contrario!!!
E allora una domanda sorge spontanea:
Se per il padiglione C è stata già decisa la demolizione della struttura, perché si continua a spendere dei soldi (MILIONI DI EURO!!!) per ristrutturazioni e/o per lavori di ammodernamento?
Proprio recentemente, con Provvedimento N. 559 del 23/08/2013, è stato approvato un nuovo progetto dove vengono investiti risorse economiche per lavori di manutenzione, per l’acquisto di arredi e apparecchiature di diagnostica, ecc., sempre per il padiglione C, l’edificio da demolire!!!
E’ lecito chiedersi quale è il risultato oggi ottenuto da queste procedure a dir poco insensate?
I fatti oggi sono questi… O hanno sperperato soldi e continuano a perseverare inutilmente sulla fattibilità di un nuovo ospedale, o hanno sperperato soldi per conservare un edificio che sapevano e sanno già che deve essere demolito!!!
In entrambi i casi qualcuno forse dovrebbe rispondere in solido
Genova, 23 settembre 2013