SICUREZZA - I lavoratori AMIU hanno diritto a delle risposte
USB difende questo diritto
In questi anni si è dedicato molto tempo alle questioni generali come contratto di servizio, TMB, piano industriale, ma non abbiamo dimenticato che per i lavoratori è sulle proposte di soluzioni alla miriade di problemi quotidiani causati dalle inefficienze aziendali che si misura concretamente la serietà delle promesse politiche e dell’impegno sindacale.
A poco valgono parole e proclami se poi tutti i giorni i lavoratori continuano a guidare un mezzo arcaico, si entra in uno spogliatoio che pare una grotta, si cammina in un piazzale ingombro all’inverosimile o si lavora in uno spazio che solo un buontempone può pensare di chiamare “Isola ecologica”. O se, in piena emergenza Covid, avere dall’azienda una sanificazione adeguata e qualche tampone in più sembra più complesso che scalare il K2.
Contro tutto questo, che è la realtà quotidiana dei lavoratori AMIU, abbiamo lottato in RSU e negli incontri in Comune come meglio abbiamo potuto, spesso denunciando pubblicamente la distanza tra le promesse aziendali e la realtà quotidiana.
A gennaio 2021, le aziende del settore e CGIL CISL UIL e FIADEL hanno cassato le RSU, mandato a casa tutti i delegati eletti dai lavoratori (anche i loro) e consegnato alle segreterie l’esclusiva dei tavoli e soprattutto il monte ore di permesso delle RSU.
Noi abbiamo chiesto ad azienda e Comune di proseguire comunque il confronto per garantire il diritto di tutti i lavoratori che ci avevano chiesto di rappresentarli, soprattutto di avere risposte e soluzioni ai problemi che ponevamo.
Abbiamo continuato a sollecitare incontri e chiarimenti su molte questioni in materia di sicurezza e adeguatezza degli ambienti di lavoro, oltre a chiedere conto di certi interventi e dei relativi costi.
I problemi dei lavoratori però sono rimasti irrisolti e senza risposta perchè l’azienda ha scelto la strada del silenzio . Come Segreteria abbiamo ritenuto la misura colma.
Per questo abbiamo presentato un esposto al Servizio di Prevenzione della ASL (PSAL) in merito ai numerosi problemi su cui l’azienda aveva ignorato le nostre comunicazioni.
Pochi giorni fa, abbiamo saputo che lo PSAL è venuto ad ispezionare il sito di Volpara ed attendiamo quindi le risultanze di tale intervento.
Preferiremmo la strada della trattativa, ma se ci viene negata non ci resta che ricorrere a quanto previsto dalla legge.
Se l’azienda (e il Comune) si illudono che non rispondendoci ci scoraggiano, fanno un grossolano errore o forse ci confondono con chi pensa che il fine unico del sindacato sia imbullonarsi a qualunque costo ai tavoli senza recar disturbo al manovratore.
Lo abbiamo detto quando è stata cancellata la RSU: non temiamo di fare sindacato fuori dai tavoli e continueremo a farlo finchè non otterremo risposte e soluzioni ai problemi dei lavoratori. E le questioni aperte in tutta l'azienda sono ancora molte.