La tecnologia, utile a tagliare i posti di lavoro, viene estesa a più non posso. Le tutele verso il lavoro sono inesistenti. Nelle ferrovie (tecnologiche per antonomasia) le modalità di comunicazione tra personale del treno e personale di terra stanno sempre più passando dalla carta al digitale (tablet, palmari, telefonini, PC, ecc.).
Tutto questo senza che agli operatori interessati (delle stazioni e dei treni) siano dati tempi e logistica per conservare gli strumenti affidati in buone condizioni e che siano aggiornati secondo gli usi necessari (per condurre un treno o impartire ordini).
Da dicembre è probabile che la nostra impresa decida che tutta la modulistica ai treni sia dematerializzata.
Non possiamo permettere che questi cambiamenti siano scaricati sulla nostra pelle.
E' necessario prevedere tempi modi e modalità per avere sempre tutti gli strumenti in efficienza. I tempi accessori devono esere maggiorati, gli armadi vanno dotati di impianti di ricarica per gli apparati, sui convogli dobbiamo avere sempre la possibilità di essere collegati sia alla rete elettrica che al web.
Non è possibile che tutto sia lasciato alla nostra responsabilità e poi, magari, beccarci pure qualche contestazione per la non corretta conservazione o mantenimento in efficienza degli strumenti che ci sono stati affidati. USB ha aperto una vertenza, da tempo, sul caso.
Prepariamoci a non subire un altro cambiamento epocale che gravi, come sempre, solo sulle nostre spalle.