COMUNICATO STAMPA
Venerdì 25 novembre tribunali e procure d'Italia saranno chiusi per lo sciopero dei lavoratori della giustizia, furiosi con Orlando perché stanchi di essere presi in giro da un Ministro che da oltre due anni ha promesso di sanare l’ ingiustizia subita dal suo personale: l’unico, nel panorama della pubblica amministrazione, a non essere stato interessato da progressioni di carriera da oltre 30 anni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'immissione in servizio di personale proveniente da enti disciolti, privo di qualsiasi professionalità nel settore ed inserito senza che nessuno si sia preoccupato di fornire il benché minimo supporto o formazione.
Questo personale è stato inoltre inquadrato nei livelli più alti, perché la Funzione Pubblica ha stabilito come parametro di riferimento non le mansioni svolte nel comparto di provenienza, ma lo stipendio precedentemente percepito. Oltretutto il travaso non è ancora finito: negli uffici giudiziari sono in arrivo oltre 800 lavoratori della CRI, fra soccorritori, infermieri, capo sala, ecc. .
Se a tutto ciò aggiungiamo le condizioni generali in cui versa la giustizia, ne emerge un quadro a dir poco desolante.
Lo sciopero proclamato dall’USB P.I. ed FLP, che ha ricevuto il sostegno dell’Associazione Nazionale Magistrati, dice no ad una giustizia lenta ed inefficiente, alla privatizzazione dei servizi, allo sfruttamento dei lavoratori giudiziari, alla mobilità esterna scriteriata; sì alla progressione di carriera di tutto il personale giudiziario, allo sblocco della mobilità interna, al reperimento di nuove risorse, alle assunzioni dopo la riqualificazione.
L’USB chiama dunque le lavoratrici e i lavoratori della Giustizia a dare forza a queste istanze scioperando e partecipando ai presidi indetti in diverse città.
A Roma l’appuntamento sarà primo sotto il Ministero della Giustizia, alle ore 11.00, e in seguito sotto il Ministero della Funzione Pubblica.