La mobilitazione permanente dei lavoratori giudiziari comincia a dare i primi risultati. L’ultimo scellerato taglio del 10% sugli organici, imposto dalla conversione del decreto “mille proroghe” (legge 26.02.2010 n° 25), non verrà applicato al personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari.
“E’ un importantissimo risultato – commenta Pina Todisco, della Direzione nazionale RdB P.I. - frutto dello sciopero del 5 febbraio scorso, che ha visto i lavoratori della Giustizia in prima linea in tutta Italia per denunciare lo stato di disagio e le condizioni insostenibili nelle quali sono costretti ad operare. Finalmente queste condizioni sono state rese note ad un vasto pubblico dall’approfondita inchiesta realizzata dalla trasmissione di Riccardo Iacona Presadiretta – sottolinea Todisco – che ha messo in luce le vere necessità di un settore che non ha certo bisogno di annunci propagandistici ma di investimenti sui lavoratori e sul servizio” .
Prosegue la dirigente RdB P.I.: “Invece l’ipotesi di Contratto Integrativo, firmato ieri dalla minoranza delle organizzazioni sindacali, va in senso esattamente opposto, mortificando ancora una volta le professionalità dei lavoratori giudiziari. Per questo è necessario mantenere alta la mobilitazione, che dal 15 marzo prossimo riprenderà in tutti gli uffici giudiziari attraverso la rigorosa e pedissequa applicazione delle mansioni stabilite dalle norme processuali, dalle leggi e dai contratti di lavoro, fino all’astensione dallo spoglio delle elezioni regionali di fine mese, a dimostrazione chiara ed inequivocabile che i lavoratori non sono più disposti a subire passivamente le scelte sconsiderate di chi continuamente calpesta i loro diritti”, conclude Todisco.
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