La crisi economica di Ferrovie della Calabria, costruita dalla politica nazionale e calabrese, sta inesorabilmente facendo le sue prime vittime negli Operatori di esercizio che pagano pegno; oltre al maggiore prezzo in termini di lavoratori licenziati (vedi i 15 contratti a termine non rinnovati ed i 21 pensionati forzatamente); in termini di salario che è stato decurtato oltre che dai ticket e dall’Eras B perfino dalle diarie e trasferte che non vengono pagate; specialmente per l’ulteriore aggravio delle condizioni di lavoro dal momento in cui l’azienda ha messo in atto dall’apertura della scuola turni che vengono dichiarati provvisori e dei quali non si conoscono i criteri che li hanno determinati.
A nulla valgono le proteste degli operatori di esercizio quando pretendono dai loro superiori gerarchici di conoscere a quanto ammonta il loro impegno di lavoro giornaliero e se questo rispecchia le regole che erano state stabilite con l’accordo del 2005 per quanto riguarda il nastro impegnativo, il numero delle riprese, la prestazione minima e quella massima e quali tempi accessori si stanno utilizzando.
A nulla vale rivolgersi ai rappresentanti dei sindacati trattanti per conoscere se da parte delle loro segreterie regionali sono state accordate all’azienda modifiche all’accordo del 2005.
A tutto questo può esserci una sola spiegazione: il 27 luglio c. a. è stato firmato un accordo tra sindacati trattanti e la società, nel quale accordo l’azienda, per conto del suo direttore generale, ha affermato che il fabbisogno organico degli Operatori di esercizio veniva anche determinato dai nuovi criteri di formulazione dei turni a suo tempo comunicati ai sindacati trattanti e sui quali si era raggiunta una intesa informale.
A quella dichiarazione non è seguita nessuna smentita, ragione per cui all’apertura della scuola l’azienda si è sentita in diritto di applicare i nuovi turni con i nuovi criteri senza convocare territorialmente nessun sindacato per modificare i turni scolastici concordati in precedenza e senza esporre uno straccio di grafico in bacheca.
Se nelle assemblee i sindacati trattanti si ostinano a sostenere che non hanno concordato nessuna modifica ai criteri di formulazione dei turni, è possibile che l’azienda applichi modifiche ai turni che le loro RSA si ostinino a fare orecchie di mercante? C’è un’intesa sottaciuta? C’è ancora di più con i loro rappresentanti degli Operatori di esercizio?
Allora alcune domande si pongono spontanee: chi è contro la categoria? Chi ha la capacità di difendere la categoria? Chi vuole difendere la categoria?
Noi RSA degli Operatori di esercizio della USB Trasporti abbiamo chiesto all’azienda una convocazione per conoscere con quali criteri sono stati formulati i turni scolastici ed invitiamo gli altri rappresentanti di categoria a fare lo stesso, oltre che con le parole, con i fatti, se è vero che sono contrari ai turni ed alle regole che qualcuno ha stabilito per loro. In caso contrario, se dovessimo essere messi in minoranza, prenderemo atto che questi sono i turni che i sindacati trattanti hanno concordato con l’azienda e che questo è il futuro che si sta prospettando per gli Operatori di esercizio di Ferrovie della Calabria, con una conclusione:
A noi toccherà l’opposizione! E la faremo!!!