Forte iniziativa questa mattina degli inquilini delle case popolari di Roma contro l’assurda gestione delle case popolari che mira a criminalizzare gli abitanti delle periferie e a coprire l’incapacità di mettere a frutto questo importante patrimonio abitativo. E’ diventata ormai consuetudine non controllare il patrimonio, non riassegnare le case vuote, inviare periodicamente richieste di migliaia di euro di arretrati non giustificati, sfrattare le famiglie senza titolo ignorando il contesto in cui è nato questo fenomeno, revocare assegnazioni a famiglie che sono nelle graduatorie ignare e vittime di Dirigenti poco trasparenti. Il tutto per distruggere e non valorizzare questo importante patrimonio pubblico, dando la percezione che alcuni dirigenti del dipartimento del patrimonio di Roma Capitale sono più impegnati a fare una guerra contro i poveri che a contribuire a risolvere il problema della casa nella nostra città. E’ una modalità che abbiamo visto messa in atto in questi ultimi lustri, da personaggi che hanno attraversato le varie amministrazioni di centro destra e centro sinistra, da avventurieri coscienti che trovano più facile consenso quando si alimentano le guerre tra poveri, dimenticandosi che sono ben pagati per trovare soluzioni ai problemi della città. Nel corso della manifestazione è stata ricevuta una delegazione dall’assessore al Patrimonio Mazzillo al quale è stato chiesto il blocco delle lettere di richiesta degli arretrati inviate dalla Prelios e la fine della gestione privatistica del patrimonio del Comune di Roma; il blocco degli sfratti; il blocco delle lettere di decadenza dei 250 inquilini assegnatari da anni e minacciati di essere rimessi per strada; la nomina dell’assessore alla casa, l’impegno a convocare un tavolo a gennaio.
Su tutti questi punti c’è stata una risposta positiva da parte dell’Assessore al Patrimonio.
L’ASIA-USB ritiene quello di oggi un passo importante, aspettiamo di verificare concretamente questi impegni e continuerà la battaglia a difesa dell’edilizia pubblica.
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