Il 24 maggio 2012 la USB MEF ha trasmesso ai lavoratori un comunicato in merito all’incontro tecnico concernente il FUA 2011. In tale informativa sindacale la nostra Organizzazione Sindacale ha denunciato l’insopportabile situazione di stallo, premeditato, delle problematiche in corso con particolare riferimento al FUA 2011 e ai Decreti Ministeriali di riorganizzazione degli uffici centrali e periferici del nostro Dicastero con relative dotazioni organiche specifiche.
La USB MEF ha anche chiesto l’immediato avvio dei tavoli negoziali, a partire da quello relativo all’accordo FUA 2011, senza ricevere a tutt’oggi alcun riscontro.
La nostra Organizzazione Sindacale ha pertanto formalizzato l’urgente richiesta d’incontro, che si allega, ed è inoltre fortemente intenzionata a predisporre un percorso vertenziale sulle materie di seguito riportate.
FUA 2011
La situazione generale di blocco contrattuale e tagli salariali rende ancora più insopportabile il ritardo (ormai abituale) che si sta prospettando per l’erogazione del salario accessorio. La USB MEF ritiene, pertanto, che sia necessario procedere immediatamente a definire un accordo stralcio sul FUA 2011, reso pura e semplice integrazione salariale, per permetterne l’immediata erogazione.
Contestualmente all’accordo, per porre fine alla gestione iniqua e fuori controllo degli istituti finanziati dal FUA, dovranno essere disdetti tutti gli accordi ad oggi esistenti riguardanti turni e reperibilità, posizioni indennitarie e fondi per il Gabinetto del ministro addivenendo, in tempi brevi, ad una nuova regolamentazione complessiva finalmente equa e trasparente.
Infine, la USB MEF considera inderogabile il completamento degli sviluppi economici per tutti i lavoratori che ne sono rimasti esclusi, superando il ricatto interpretativo delle norme blocca-contratti che determinerebbe la decurtazione del FUA anche con la sola attribuzione (seppur non retribuita) delle nuove posizioni economiche.
DM DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI CENTRALI E PERIFERICI - DOTAZIONI ORGANICHE
Le bozze di questi provvedimenti circolano da mesi in attesa di trovare un improbabile equilibrio non finalizzato, però, alla soddisfazione di esigenze organizzative, qualità dei servizi e tutela dei lavoratori e dei cittadini ma esclusivamente alla composizione di molto meno nobili diatribe tra Dipartimenti e direttori generali.
Intanto le Ragionerie Territoriali dello Stato, devastate dalla soppressione delle DTEF e dal conseguente passaggio del relativo personale all’AAMS, sono abbandonate a loro stesse senza uno straccio di modello organizzativo di riferimento ed in totale assenza di un piano operativo finalizzato, quantomeno, ad un contenimento dei danni.
I lavoratori, quindi, oltre a subire le conseguenze della distruzione dei diritti salariali e generali, pagano sulla propria pelle anche le conseguenze aggiuntive dell’operato inqualificabile dell’Amministrazione.
Bisogna porre fine a questo scempio e imporre all’Amministrazione un percorso urgente di confronto sull’organizzazione degli uffici, la gestione del personale e la determinazione di dotazioni organiche specifiche che non prevedano esuberi di lavoratori nelle singole strutture organizzative.
GESTIONE DEL PERSONALE
Il 20 maggio u.s. la USB MEF aveva, ancora una volta, ribadito l’imprescindibile necessità di regolamentare la mobilità volontaria del personale per porre fine a meccanismi di abusi e iniquità, allegando al comunicato specifico l’informativa sui comandi fornita dall’Amministrazione ed invitando i lavoratori a produrre segnalazioni utili su questa vicenda.
Tutto il materiale pervenuto, che per ovvi motivi non può essere pubblicato ma che sarà utilizzato nelle sedi opportune, ha confermato le considerazioni espresse nella suddetta informativa sindacale.
Una di queste informazioni, però, merita quantomeno una citazione specifica, vista la tanto originale quanto vergognosa modalità, confezionata ad arte dal Direttore Generale delle Finanze dott.ssa Fabrizia Lapecorella, utilizzata per esprimere parere favorevole al trasferimento all’Agenzia delle Dogane di un impiegato del proprio Dipartimento. Con esercizio di estrema nonchalance, infatti, questo Direttore ha richiesto, nel citato parere, di poter tenere nella disponibilità del suo Ufficio l’impiegato in questione una volta perfezionato l’iter di questo trasferimento “ad elastico”, dichiaratamente fittizio ma perfettamente funzionale ad esigenze non certo organizzative.
La USB MEF porrà con forza questa problematica chiedendo la messa a punto di un regolamento specifico sulla mobilità volontaria con criteri equi, verificabili e condivisi.
LOGISTICA
L’azione dell’Amministrazione è caratterizzata da perfetta e immutata coerenza anche in materia di soluzioni ed interventi inerenti la logistica.
La nostra Organizzazione Sindacale, in seguito alla riunione informativa del 15 maggio u.s. (fissata a distanza di un anno dalla nostra richiesta) sul trasferimento degli uffici del Dipartimento Finanze e delle Commissioni Tributarie dislocati in Roma, ha formalizzato una prima nota di denuncia di alcune criticità, richiesta di documentazione e verifica in loco dello stabile.
La richiesta risulta a tutt’oggi inevasa e non ci sono segnali che l’Amministrazione abbia intenzione di scoprire minimamente le carte sullo stabile di via dei Normanni. Com’era stato facilmente previsto da questa Organizzazione Sindacale, infatti, i tavoli di contrattazione decentrata, addirittura garantiti dalla delegazione di parte pubblica in occasione della suddetta riunione e che dovevano essere attivati nell’immediato per permettere alle RSU, ai RLS ed alle OO.SS. di verificare nel dettaglio la realizzazione del progetto della nuova sede, non hanno ancora visto una prima convocazione e testimoniano, se ce ne fosse ancora il bisogno, l’irresponsabilità dell’Amministrazione del MEF, la manifesta incapacità, o arroganza, del Dipartimento delle Finanze in materia di relazioni sindacali e confronto con le parti sociali e, soprattutto, la ormai acclarata impresentabilità dell’operazione “stabile di via dei Normanni”.
Poniamo volentieri all’attenzione anche dei datori di lavoro del Dipartimento delle Finanze coinvolti nella suddetta operazione, esclusivamente come rara opportunità di dare uno sguardo ad un probabile futuro sempre più prossimo, la reazione dell’USB ad un analogo caso di “mala logistica” che si sta consumando per la nuova sede della Ragioneria Territoriale dello Stato di Salerno.
La storia di questa riprovevole vicenda inizia il 13 Febbraio 2011, quando l’USB MEF pubblica le foto di uno stabile semi diroccato di Salerno individuato come nuova sede della RTS.
Fu spontaneo, in quel contesto temporale, legare lo sfascio organizzativo degli uffici periferici del MEF a soluzioni logistiche altamente rappresentative di tale condizione di abbandono e degrado.
Dopo la denuncia di questa Organizzazione Sindacale, sulla vicenda è calato il silenzio che, oggi possiamo dirlo, illusoriamente era sembrato di ragionevole rinuncia a quella soluzione.
L’illusione è finita quando si è scoperto l’avvio delle procedure per la presa in locazione dello stabile e l’apertura del cantiere per i lavori di ristrutturazione.
Questa vicenda risulta, però, ancora oscura per molti aspetti visto che ancora oggi, nell’imminenza del trasloco degli uffici nella nuova sede, non è stato possibile visionare una parte consistente della documentazione prevista dalla norma vigente e quella esaminata risulta essere palesemente lacunosa.
Basta solo prendere visione del certificato di staticità, privo di data e redatto in base ad un “esame a vista”, e notare l’incredibile mancanza dell’impianto di climatizzazione per rimanere sconcertati!
La USB MEF non intende mettere in discussione la scelta di unificare le attuali diverse sedi della RTS di Salerno in un unico stabile ma ritiene che la stessa vada perseguita con soluzioni logistiche ed economiche adeguate affinché i nuovi locali individuati rispondano a tutti i requisiti previsti per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.
La nostra Organizzazione Sindacale, pertanto, ha provveduto a formalizzare una richiesta d’intervento agli Organi di Controllo e metterà in campo tutte le azioni necessarie per la tutela dei lavoratori e dell’utenza che non devono in alcun modo subire le conseguenze dell’approssimazione, dell’incompetenza o altri motivi sconosciuti con cui è stata gestita questa operazione.