I lavoratori della Commissione Tributaria Provinciale di Roma, riuniti in assemblea indetta da USB P.I. MEF il 1 dicembre 2014, ringraziano l’amministrazione del Mef per aver consentito, mediante il suo assordante silenzio e le promesse d’incontro non mantenute , che si desse luogo alla rotazione biennale dei segretari di sezione sulla base della famigerata Direttiva n. 2/DGT che da oggi, in virtù di una inverosimile definizione di rischio corruzione affibbiato a tali lavoratori, cominceranno a cambiare il numeretto della sezione di appartenenza. Tali lavoratori continueranno a svolgere le stesse funzioni, in spregio totale della ratio della norma, ma con lo stigma del potenziale corrotto. Il segretario di sezione pertanto viene attaccato duramente nella propria integrità morale con buona pace dei tanti proclami che vedrebbero l’Amministrazione impegnata nella valorizzazione del personale e nell’incentivazione della motivazione e del merito. Nessuna valutazione è stata effettuata, nonostante le puntuali, innumerevoli osservazioni di merito comunicate, sull’impatto di tali scelte immotivate né sulle persone, né sull’andamento dei servizi.
A meno che l’aver individuato nei segretari di sezione il personale da far ruotare non sia stato strumentale ad evitare che a ruotare fosse qualcun altro.
L’unica certezza è che si è assestato l’ennesimo colpo all’ottima performance del servizio reso alla cittadinanza, pure sbandierato dall’amministrazione stessa nelle occasioni rituali, che ridisegnerà totalmente l’attività lavorativa dei segretari di sezione che saranno impossibilitati ad esercitare il richiesto, accurato controllo sulla propria attività di supporto a quella giurisdizionale, stante il continuo peregrinare nelle sezioni di assegnazione. Peraltro, tale improvvido provvedimento si aggiunge, aggravandole, le pesanti condizioni di lavoro già esistenti, determinate: dall’ininterrotto aumento delle incombenze lavorative a fronte della annosa scarsità delle risorse umane assegnate, dai problemi logistici che hanno comportato riorganizzazioni del lavoro inefficaci e estranee agli uffici giudiziari, dall’attribuzione di obiettivi bislacchi che nulla hanno a che vedere con le esigenze dell’utenza. E mentre i lavoratori hanno sempre sopperito con un surplus di impegno e di abnegazione a tutte le falle aperte in questi ultimi anni, (quali l’assenza di spazi adeguati sia per le persone che per quelli adibiti ad archivio e alla Visura Atti, l’inadeguatezza delle strumentazioni e dei programmi informatici in grado di garantire l’agevole espletamento delle lavorazioni, l’assenza pressoché totale di carrelli e scale a norma per la movimentazione dei faldoni contenenti gli almeno 50.000 fascicoli disseminati ovunque in continua movimentazione tra reparti e stanze) la voragine che è stata ingenerata con la rotazione non potrà essere colmata.
Il Dag non ha neppure ritenuto di prendere celermente posizione e di addivenire a soluzioni tempestive ed adeguate rispetto al Portierato in cui il personale, non ricoprente il profilo professionale richiesto, continua a permanere in un ambiente lavorativo non ricompreso nel Documento di Valutazione del Rischio, e pertanto insalubre, privo di finestre apribili in quanto non ancora fornita neppure l’apposita strumentazione per aprire l’unica finestrella alta in esso installata. Detto personale inoltre ha già rappresentato criticità nel funzionamento dell’unico dispositivo portatile che dovrebbe garantire l’idonea condizione microclimatica in tale ambiente.
L’unica certezza è che i colleghi di questo Ufficio, adibiti a tale inutile servizio, sono stati sottratti alla fondamentale attività svolta negli ambiti in cui sono ordinariamente impiegati.
Un caloroso ringraziamento va anche al Dirigente della CTR il quale, esercitando un potere che non gli è conferito dalla norma, ha bloccato gli acquisti da effettuare per consentire la corretta movimentazione dei fascicoli su citati.
Va ringraziato anche il Direttore di questo Ufficio che “solo” dopo un anno ha ritenuto di prendere posizione pubblicamente rispetto al comportamento del ripetuto Dirigente costringendo i lavoratori a svolgere le proprie attività senza le predette indispensabili attrezzature.
Un ulteriore ringraziamento al Direttore va anche porto per aver pervicacemente ideato e realizzato, contro la quasi totalità dei pareri dei segretari di sezione, il deleterio archivio unico collocato in spazi parcellizzati e privo di qualsiasi organizzazione interna, che ha comportato, come era prevedibile, il “riversamento” delle migliaia di fascicoli assegnati sulle sezioni negli ultimi due mesi, in piena attività giurisdizionale, costringendo le segreterie ad un tour de force e senza peraltro procedere ad una razionalizzazione e riattribuzione degli spazi liberatisi in itinere, creando ulteriori problemi alle sezioni già prive di spazi adeguati.
Va ringraziato inoltre per l’assenza di misure concernenti la Visura Atti il cui spazio angusto e privo di finestre apribili costringe i lavoratori (operatori del servizio e segretari di sezione) a movimentare le migliaia di fascicoli ivi stipati in condizioni di forte disagio, con rischi anche per la propria incolumità fisica, non esistendo ripiani su cui collocare i faldoni, né piani di appoggio né scale a norma. Sarebbe stata gradita la stessa determinazione dimostrata per l’istituzione del Portierato e l’archivio unico.
Va anche ringraziato per non avere mai aperto nessun effettivo canale comunicativo con la RSU e le OO.SS. che da sempre hanno avanzato richieste in merito all’istituzione della banca delle ore, alla gestione trasparente delle ore di lavoro straordinario, dell’art. 18, alla gestione del personale, lasciando che regnino incertezze nel comportamento da tenere.
La suddetta chiusura ha già, inoltre, determinato l’eliminazione di servizi che avrebbero dovuto svolgere funzioni di raccordo nelle attività delle segreterie di sezione o la gestione delle incombenze relative al personale giudicante e l’automatico trasferimento delle relative lavorazioni a carico delle Sezioni, diventate il ricettacolo di tutto ciò che precedentemente veniva svolto da altro personale. Prova ne è ad abundantiam la volontà espressa in una recente riunione, di non far conoscere con esattezza il numero delle stanze assegnate alla CTP a seguito dell’imminente chiusura della CTC, non consentendo ai lavoratori e alle loro rappresentanze di comunicargli, ad esempio, che 5 stanze erano state promesse a questo Ufficio al momento dell’ingresso presso questo stabile, e che pertanto, in considerazione del nuovo personale da assegnare e/o già arrivato, un numero inferiore non avrebbe alcuna possibilità di migliorare la situazione di sovraffollamento negli attuali cunicoli. La mancanza di chiarezza e trasparenza non potrà che essere foriera di effetti nefasti vedasi archivio unico….e tutto il resto.
Un capitolo a parte merita il vivissimo ringraziamento al Dag per non aver convocato l’incontro promesso, entro il mese di novembre, neppure sui criteri di distribuzione sui proventi del contributo unificato alle commissioni cosiddette virtuose sulla base del D.M. già approvati e registrati alla Corte dei Conti. Infatti in tale, infausto silenzio e periodo di inattività, come al solito, stanno trovando spazio di manovra altre Direzioni che, forti di accordi riservati e separati con altre OO.SS., potrebbero stravolgere l’impianto della norma e del relativo decreto attuativo al solo fine di consegnare parte dei suddetti proventi, destinati al personale amministrativo degli uffici giudiziari, anche ad altro personale (vedasi DGT). Ciò potrebbe provocare in primis il blocco totale di tali emolumenti a causa della mancata registrazione degli Organi di controllo, oltre a scatenare una guerra tra i lavoratori a tutto vantaggio di quelle OO.SS. che sono aduse a tali comportamenti, al fine di tutelare le proprie clientele, salvo poi far ricadere sui lavoratori il costo di lunghi e costosi procedimenti giurisdizionali quali quelli che ancora oggi, a distanza di ben otto anni, non vedono la loro positiva conclusione.
A questo proposito si diffidano Cgil/Cisl e Uil a mettere in pratica, con le solite riunioni semi-clandestine, puntualmente svelate, le consuete pratiche omissive a sfondo clientelare.
I lavoratori, in ultimo, ma non da ultimo, chiedono che venga effettuato, immediatamente, il previsto incontro sulla distribuzione dei suddetti emolumenti, che dovrà avvenire nei modi e nei termini previsti dalla norma (art. 37 D.L. 98/11 e D.M. 16/09/14,) onde evitare forme di mobilitazione più incisive oltre a eventuali azioni legali nei confronti dell’Amministrazione inadempiente.