È stata una giornata intesa, quella di lunedì 10 giugno, per operatori e operatrici dell'HUB di via Mattei, cominciata con un presidio alle 9,00 sotto la prefettura di Bologna, dove hanno preso parola i tanti testimoni del modello di accoglienza, tra beneficiari e lavoratori, del nostro territorio.
Una situazione assurda quella che si è determinata con l'annuncio di sabato scorso, a mezzo stampa, da parte del Prefetto Impresa, della chiusura per ristrutturazione dell'HUB di via Mattei, con la deportazione in Sicilia della maggioranza dei suoi ospiti e la messa a casa di 54 persone (37 sull'accoglienza, 10 sulle pulizie e 7 sui pasti).
Dopo un primo appuntamento saltato tra cooperative e prefettura sulla gestione della chiusura della struttura, gli operatori con le loro rappresentanze sindacali (USB e ADL Cobas) sono stati ricevuti dalla vice prefetto, che ha dichiarato una netta chiusura sui temi sollevati, occupazionali e relativi all'accoglienza, anteponendo ragioni superiori (“direttive del ministero”) e comunicando, anzi, che comune ed enti gestori fossero in realtà già a conoscenza della decisione di chiudere la struttura.
Dopo un'assemblea partecipata nel chiostro di palazzo D'Accursio, i lavoratori si sono diretti in consiglio comunale, dove era in corso la trattazione del tema HUB da parte di diversi consiglieri, riuscendo, dopo aver interrotto i lavori, a conferire con l'assessore al lavoro Lombardo.
I lavoratori hanno chiesto, ottenendolo, l'impegno della giunta a promuovere un tavolo di coordinamento con la prefettura e le parti sociali, sindacali e datoriali, per provare a comporre la vertenza senza deportazioni e licenziamenti.
Un primo risultato della mobilitazione, oltre alla solidarietà raccolta nei giorni scorsi, che prova a mettere in campo soluzioni concrete.
Come USB riteniamo che l'obiettivo immediato debba essere quello della sospensione della chiusura per ristrutturazione dell'HUB di via Mattei, per poter lavorare a soluzioni che non siano tampone delle emergenze create dal decisionismo della prefettura, ma che abbiano prospettive di lunga durata.
In un territorio che impiega circa 700 operatori, di cui circa 200 sono già stati mandati a casa perché in scadenza di contratto, continuiamo a pensare che il tentativo sia quello di dover trovare una risposta al problema dato dal Decreto Sicurezza, sul piano del lavoro e dell'accoglienza, che non gestisca le emergenze di volta in volta, ma che anzi si ponga l'obiettivo di rilanciare il ruolo che possono avere le amministrazioni territoriali, mettendo a disposizione gli innumerevoli immobili sfitti, recuperandoli all'accoglienza in un nuovo modello d'integrazione a gestione pubblica, con un servizio di qualità e lavoro degno.
La mobilitazione dei lavoratori e dei migranti dell'HUB di Via Mattei continua, in attesa di una risposta da parte della prefettura all'invito a comporre il tavolo istituzionale insieme a lavoratori e beneficiari dell'accoglienza.
Invitiamo tutta la cittadinanza di Bologna, città accogliente, all'assemblea pubblica che si terrà domani, in Piazza Maggiore alle 19, per respingere l'attacco al nostro modello di welfare e portare solidarietà a migranti e agli operatori dell'accoglienza dell'HUB di via Mattei.
Bologna, 10 giugno 2019
USB Bologna