I conti del sistema previdenziale sono in equilibrio.
Il finanziamento è a carico dei lavoratori e copre in parte anche i mancati trasferimenti dallo Stato per le prestazioni assistenziali.
In attivo risultano, malgrado il massiccio utilizzo di cig, cigs, mobilità e disoccupazioni:
il fondo lavoratori dipendenti (+7.669 milioni);
quello dei parasubordinati (+8.183 milioni);
quello delle prestazioni temporanee (+1.044 milioni)
I disavanzi più significativi sono quelli dei principali fondi dei:
lavoratori autonomi:
coltivatori diretti -3.500 milioni;
artigiani -5.068 milioni;
commercianti -1.614 milioni;
clero -63 milioni;
totale: 10.245 milioni di €.
Fondi speciali fatti confluire dai governi nel fondo Inps per evitare il loro (non dell’INPS !) fallimento:
l’ex fondo dirigenti d’azienda (-3.495 milioni);
l’ex fondo trasporti (-995 milioni)
l’ex fondo elettrici (-1.913 milioni)
l’ex fondo telefonici (-807 milioni)
totale: 7.210 milioni di €.
TOTALE DEI DUE DISAVANZI: 10.245 mil. € + 7.210 mil. € = 17.455 milioni di €.
Poiché l’INPS è un corpo unico, i contributi pagati dai lavoratori dipendenti e dai lavoratori a progetto, ripianano le perdite degli altri fondi per questo totale di 17.455 milioni di euro. Lo stato provveda a coprire le spese che decide con aumento dei contributi o con le tasse senza metterle a carico dei lavoratori dipendenti.
Le pensioni non sono frutto di un sistema generoso, né della benevolenza dello stato, bensì il risparmio di una vita di lavoro, (33% del salario mensile versato all’Inps); malgrado ciò si continua a dire che il loro costo grava sulla spesa pubblica, ciò è falso.
“Generosi” sono i lavoratori dipendenti che percepiscono una pensione annua media di 11.600 euro e sostengono es. le ricche pensioni degli ex dirigenti (49.860€ annui).
La conflittualità è l’unico mezzo che hanno i lavoratori per difendersi.
Sciopero generale per rigettare la Manovra Monti!
15 dicembre MANIFESTAZIONI, PRESIDI, SIT IN, FLASH MOB, NELLE PIAZZE DI TUTTE LE MAGGIORI CITTA’ ITALIANE