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Lombardia PUBBLICO IMPIEGO Picchetti

I DIPENDENTI DEL COMUNE DI MILANO CONTRO IL SINDACO PISAPIA

Milano,

Si è svolta ieri a Milano un’imponente manifestazione contro il sindaco Pisapia. Tremila lavoratori comunali si sono trovati al cinema Odeon per un’assemblea che, vista l’impossibilità di contenerli tutti, è proseguita davanti a Palazzo Marino. Importante la presenza dei lavoratori iscritti a USB che con i loro striscioni, bandiere e volantini hanno animato un pezzo importante di corteo. Significativo (più di 600) il numero di firme raccolte sotto la petizione che chiede al governo l’immediato rinnovo del contratto nazionale di lavoro bloccato ormai da cinque anni e che lo sarà ancora per molti e che ha voluto dire una perdita di 5.000 euro per ogni lavoratore. A scatenare la rabbia dei dipendenti comunali la recente dichiarazione fatta dal sindaco di Milano alla trasmissione tivù Ballarò: “Credo sempre di meno in questo sindacato”. Ma le cause sono ben più profonde: innanzitutto il blocco fino al 2020 del rinnovo del contratto. Poi l’innalzamento dei carichi di lavoro, la pesante diminuzione del personale, l’attacco al contratto integrativo e al salario accessorio, la continua esternalizzazione di parti del lavoro. Infine, come conseguenza di tutto ciò, il peggioramento del servizio pubblico. Tutte cause che si trasformano in richieste da parte dei lavoratori. Che avrebbero voluto fare direttamente al sindaco ma che non hanno avuto risposte (Pisapia era in altre faccende affaccendato). Denunciata anche condivisione dell’amministrazione cittadina della politica sociale del governo e, ancor di più, la realizzazione dell’Expo 2015 con il suo carico di costi abnormi, corruzione e malaffare. La manifestazione è stata anche l’occasione per propagandare i motivi dello sciopero generale di domani proclamato da USB contro le politiche economiche e sociali del governo Renzi, per il rinnovo del contratto nazionale della categoria, per l’occupazione e la difesa del servizio pubblico. Appuntamento a Milano in piazza San Babila ore 9,