Venezia - «Vogliamo al più presto un incontro con i vertici dell'amministrazione comunale per chiarire la questione precari, stabilire la pianta organica e poi avviare la pratiche per l'assunzione a tempo indeterminato. In caso contrario siamo pronti ad occupare il municipio per protesta». Ad alzare la voce sono i circa 500 precari che lavorano nel comune di Venezia che chiedono la piena regolarizzazione occupazionale ora che c'è stato lo sblocco delle assunzioni. «Terminate le elezioni chiediamo un incontro subito, immediatamente, perchè oltre il 30 aprile sarebbe troppo tardi per poter utilizzare gli strumenti normativi introdotti dalla Finanziaria del 2007 che ha dato la possibilità di stabilizzare con un rapporto lavorativo a tempo indeterminato chi ha lavorato per almeno tre anni, da precario o meglio con un contratto atipico, nella pubblica amministrazione». «Il problema - sostiene Stefano Pieretti, coordinatore regionale Rdb Cub - è che l'amministrazione pare indirizzata a regolarizzare solo chi è sempre rimasto con la stessa tipologia di contratto, lasciando fuori chi nei tre anni di seguito ha invece lavorato con diversi contratti ma sempre da precario. Tutti lavoratori che rischiano di restare fuori da questo processo. Per questo chiediamo al più presto un incontro ». Un problema, questo della regolarizzazione che c'è anche a Palazzo Balbi. «Ci sono lavoratori assunti anche attraverso le cooperative o come consulenti che non rientrano nelle tipologie di contratto previste dalla Finanziaria - dice Paolo De Marchi - tutte persone di fatto sono precari e svolgono precise mansioni anche tecniche». Come il caso di A.T.,un tecnico che lavora al centro Maree «Abbiamo carichi di lavoro e responsabilità pesantissime, dobbiamo garantire la reperibilità e operatività immediata eppure siamo ancora precari». E come il suo ci sono centinaia di esempi simili, dicono i rappresentati Rdb.