NOI ACCUSIAMO
Non possiamo accettare il modo di operare dell’Amministrazione sul salario accessorio. Ci si nasconde dietro alla Relazione del MEF per giustificare una scelta politica chiara di distribuzione, fra tutto il personale, di una spesa maggiore derivata da un errore commesso da pochi.
QUALCUNO HA SBAGLIATO E ORA SOCIALIZZA I "DEBITI" !!
Per fare questa operazione si fa appello all’art. 40 comma 3-quinquies della legge 165/2001, entrato in vigore il 15 novembre 2009 che non ha effetto retroattivo. Se accettassimo questa posizione saremmo corresponsabili dell’impoverimento retributivo del personale tecnico amministrativo.
Se accettassimo questa posizione saremmo corresponsabili della scomparsa del salario accessorio di tutto il personale tecnico amministrativo in categoria B-C-D. In media € 120 mensili a testa.
Non possiamo accettare di sedere ad un tavolo di contrattazione dove si mette sul tavolo una posizione di questo genere che si stende sugli anni 2011-1013, e non si parla, invece, del fondo per il salario accessorio del 2010 che ad oggi risulta ancora non determinato. Se non firmeremo nulla entro la fine dell’anno sul salario accessorio 2010 tutto sarà perso a causa della manovra finanziaria.
C’è chi ci accusa di far irrigidire l’Amministrazione con la nostra forte espressione di dissenso, ma sbaglia perché l’irrigidimento è stato posto per primo dall’Amministrazione che nulla ha contrattato al tavolo, ma ha imposto una sua posizione inaccettabile.
Si deve smettere di raccontare favole e prestare il fianco al terrorismo gettato dalla stessa Amministrazione sulla incertezza del posto di lavoro nei prossimi anni. L’incertezza non deriva certo dalle nostre richieste ma da un buco determinato da altri che rischiano di farla franca.
Si deve avere il coraggio di uscire allo scoperto e dire da che parte si siede. Noi sappiamo con chi stiamo e sappiamo come stare dalla parte dal personale tecnico amministrativo.Chiamiamo tutto il personale tecnico amministrativo alla mobilitazione
Ora è il momento di alzare la testa e rivendicare i propri diritti, dopo sarà troppo tardi.