A Brescia Ikea si serve di una multinazionale, Rhenus, che in tutto il mondo trasporta e fa il montaggio dei mobili pesanti per il gigante svedese. Rhenus, a sua volta, subappalta a società che costringono i corrieri a caricare i loro furgoni per migliaia di kg. ben oltre il limite consentito dal codice stradale (troppo peso significa che il sistema frenante dei mezzi non è efficiente, con conseguenti massimi rischi per la sicurezza dei conducenti e degli altri utenti della strada). Delle multe, del ritiro delle patenti dei suoi dipendenti Rhenus se ne frega e quando ciò avviene (ribadiamo, perché chi gestisce gli appalti obbliga a non rispettare il codice della strada) i lavoratori si trovano a casa senza un centesimo.
Questi corrieri, che oltretutto si trovano a dover caricare e scaricare pesi allucinanti a mano, guadagnano a giornata, non a ora. Se per le consegne dovessero impiegare anche 10/12/14 ore, guadagnerebbero comunque come se avessero lavorato 8 ore.
A Brescia i dipendenti di Rhenus al servizio di Ikea sono più di 30, si sono organizzati nel sindacato di classe USB e hanno richiesto di poter rispettare le norme del codice della strada, della sicurezza sul lavoro e di essere pagati per la fatica e il tempo che ci mettono, non un centesimo o un minuto di più.
Lo hanno richiesto con un incontro che, essendo stato rifiutato, ha prodotto uno sciopero. Oggi, 25 ottobre, i subappaltatori di Rhenus hanno fatto una serrata e li hanno licenziati tutti. Questo si chiama “schiavismo e fascismo del terzo millennio”.
I dipendenti, poiché si fidano della Costituzione repubblicana e antifascista italiana, in particolare dell'articolo 1, sono andati all'Ispettorato del Lavoro bresciano a chiedere che ne pensano di serrate, rispetto dei diritti sindacali e anche, più semplicemente, di dignità e democrazia.
Siamo in attesa che le autorità italiane dicano alle multinazionali che nel nostro paese ci sono norme che vanno rispettate nell'interesse di tutta la comunità.
Per ora i lavoratori sono andati ad informare i clienti Ikea di Brescia che gli spot televisivi vanno rispettati per essere credibili.
USB ha deciso che se non ci sarà il ritiro dei licenziamenti IKEA se ne accorgeranno a Brescia, in Italia e nel resto del mondo grazie al sindacato mondiale (F.S.M.) a cui aderisce USB.
Una minaccia? Per niente: una promessa solenne, perché chi tocca uno tocca tutti!
#SCHIAVIMAI
USB Logistica
Brescia 25-10-2021