A pochi giorni dal 4 dicembre Renzi si gioca l’ultima carta disponibile, quella dei fondi strutturali. Mette sul piatto un bottino di 730 milioni di euro, tutti a valere sulla vecchia e nuova programmazione dei fondi UE. Soldi da trasformare in Bonus per le imprese che assumono al SUD: 8.060 euro per lavoratore assunto. “Un gran bel regalo alle imprese del mezzogiorno per convincerle a dire SI alla prossimo referendum. Imprese che, grazie al Jobs Act potranno licenziare i neo assunti il giorno dopo la chiusura della contribuzione (un anno). Sarà l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) che governerà l’elargizione di questo bottino e lo farà attraverso 100 lavoratori di Isfol e 107 del Ministero del Lavoro trasferiti coattivamente 4 giorni prima dall’esito referendario” dice Viviana Ruggeri del Coordinamento Nazionale USB PI e ricercatrice dell’Isfol.
“E’ una vergogna per la nostra democrazia quello che si sta consumando a pochi giorni dal referendum, illudendo i milioni di disoccupati che il lavoro si crea e si mantiene dando soldi alle imprese” prosegue la sindacalista. “Un grande inganno che per attuarsi mette anche a rischio immediato i contratti di lavoro dei 250 precari dell’Isfol. Già, poiché alla costruzione di quel bottino contribuirà anche l’Istituto sia con il personale a TI in mobilità coatta, sia attraverso il trasferimento dei fondi comunitari 2014-2020 sulla cui base sono pagati i precari per svolgere attività di ricerca proprio sulle politiche per l’occupazione” prosegue la sindacalista. Il rischio di un danno erariale, nel caso in cui quei contratti a TD non vengano onorati, non frena l’arroganza di Renzi e la determinazione di Sacchi (Presidente Isfol) e Del Conte (Presidente Anpal) a portare avanti il piano prima ancora che i cittadini si siano espressi sul Referendum.
C’è solo un modo per smascherare l’inganno che si cela dietro il finto lavoro : votare No e mandare questo Governo a casa