Quanto accade in queste ore al comando provinciale dei VVF di Roma assume sempre più i connotati di delirio. L'amministrazione infatti ha iniziato a ridurre il contingente di soccorritori presenti nelle zone interessate dal sisma ma contemporaneamente ha aumentato le ore di lavoro straordinario per il personale operativo utilizzato nel dispositivo di soccorso provinciale.
Nei prossimi giorni per molti VVF l'orario sarà di 24 ore di servizio intervallate da 12 ore di riposo e altre 24 ore di servizio (a tutto ciò vanno poi aggiunti i servizi di Vigilanza svolti nei teatri, metropolitane, stadi di calcio, ecc).
Rimane difficile comprendere perché a dieci giorni di distanza dal sisma, quando i soccorritori vengono fatti rientrare nelle sedi di appartenenza, nel comando VVF di Roma il personale operativo viene obbligato a prestare un numero di ore di lavoro maggiore rispetto ai primi giorni successivi al terremoto di domenica scorsa.
Addirittura in molte sedi l'Amministrazione è arrivata ad intimidire il personale, reo di aver chiesto il rispetto dei diritti sindacali, senza alcun imbarazzo per le menzogne e l'atteggiamento coercitivo nei confronti dei lavoratori.
Tale scelta risulta scellerata e non finalizzata a garantire alla cittadinanza un servizio di soccorso efficacie ed efficiente.
Cosa ci si può aspettare da un soccorritore a cui, nonostante sia in servizio con turni di 24 ore, viene chiesto di lavorare per più di due giorni di servizio quasi ininterrotto? Sarà plausibile che il soccorritore è stanco e sconfortato? E se gli viene chiesto di operare in un intervento rilevante quale può essere l'epilogo?
Probabilmente si aggraveranno le condizioni di soccorso a scapito di vittime e soccorritori!
Infatti la disorganizzazione del comando provinciale VVF di Roma, non tiene conto di qualsiasi principio cautela e di prevenzione degli infortuni. Qualsiasi lavoratore non può essere impegnato per troppe ore di lavoro e per un periodo prolungato e se a questo si aggiunge il lavoro notturno e/o le prestazioni fisiche che vengono richieste ai Vigili del Fuoco si delinea un quadro inquietante delle condizioni di lavoro in cui questi giorni sono costretti a lavorare i lavoratori VVF romani.
La RdB-CUB non intende avvallare, come altre OO.SS., le disposizioni adottate dall'Amministrazione che, con il pretesto dello stato di emergenza, tenta di nascondere le nefaste conseguenze della riforma del CNVVF e soprattutto dei numerosi provvedimenti governativi che in questi anni hanno tolto risorse al servizio pubblico compreso quello del soccorso alla cittadinanza.