Il Dipartimento Internazionale USB ha partecipato alla terza Conferenza Internazionale sindacale in solidarietà con i lavoratori e il popolo siriano svoltasi a Damasco lo scorso 8 e il 9 settembre, conferenza organizzata dalla Federazione Sindacale Mondiale e dalla Federazione Generale dei Sindacati Siriani .
La Conferenza ha visto la partecipazione di 232 delegati da 52 paesi.
Gli interventi introduttivi degli esponenti siriani hanno sottolineato come la Siria stia ancora affrontando una violenta guerra di aggressione, per la quale sono stati reclutati migliaia di mercenari e terroristi, finanziati con miliardi di dollari e di armi. Un sistema di aggressione che rappresenta un modello ed una minaccia per tutti i paesi, compresi quelli che lo promuovono e sostengono.
La resistenza del popolo siriano in questi 6 anni ha gettato le basi per una vittoria qualitativa e strategica, oggi al servizio del mondo intero. In molte relazioni dei rappresentanti siriani è stato messo in evidenza il fatto che oltre alla guerra terroristica, la Siria si è trovata e si trova tutt’oggi ad affrontare contemporaneamente una guerra economica, ordita dai paesi aggressori, contro la quale i lavoratori siriani hanno dato e danno un contributo determinante, rimanendo impegnati nel loro lavoro affinché la produzione di beni e servizi continui. Il vero obiettivo dell'aggressione alla Siria era quello di distruggere un popolo ed un governo che si oppongono ai complotti statunitensi e israeliani nella regione, che sostengono il popolo palestinese e lotta per liberare il Golan siriano occupato da Israele.
Nel suo intervento, il segretario generale della FSM George Mavrikos ha dichiarato il sostegno della Federazione Sindacale Mondiale al popolo siriano nel contrastare il terrorismo e le interferenze straniere, esprimendo orgoglio nel sostenere i lavoratori siriani fin dall'inizio dell'aggressione terroristica contro il paese. Molti altri interventi hanno espresso la solidarietà e il sostegno al popolo siriano, evidenziando come l'embargo e le sanzioni contro la Siria siano motivate dalla consapevolezza degli aggressori, in primis gli Stati Uniti, che i piani di destabilizzazione in Siria sono falliti. Dopo la violenza armata, che ancora continua, si usa ora l’arma economica per tentare di strangolare il paese.
Nei vari interventi si è ipotizzato e sollecitato un piano concreto di sostegno al popolo siriano, anche attraverso campagne mediatiche e azioni rivolte all'opinione pubblica mondiale, in grado di fare emergere la verità sulla politica statunitense di guerra e assedio contro paesi indipendenti e liberi come la Siria.
Molti interventi hanno sottolineato come i siriani abbiano dato un mirabile esempio di resistenza, fermezza e di vittoria di fronte alle difficoltà, esprimendo la fiducia che la Siria recupererà la sua vitalità economica e la sua posizione tra le nazioni.
Lunedì 10 settembre si è tenuto un incontro tra i delegati della Conferenza Internazionale e il presidente Bashar al-Assad, durante il quale il leader siriano ha sottolineato l'importanza di confrontarsi con organizzazioni sindacali che lottano contro i grandi squilibri economici internazionali, determinati dalle politiche economiche delle grandi potenze occidentali, al fine di realizzare enormi profitti a spese della classe operaia.
Il Presidente al-Assad ha infine fatto riferimento al grande ruolo svolto dai lavoratori siriani nel corso della storia del paese, ruolo che si è consolidato in questi anni di lotta contro le organizzazioni terroristiche, durante i quali si è continuato a lavorare nonostante la devastante aggressione, difendendo fisicamente i propri luoghi di lavoro, le città e i villaggi. Nella visione siriana, ha sottolineato in un passaggio del suo intervento, il ruolo dei lavoratori è sempre stato centrale per lo sviluppo armonico della società.
Allegato l’intervento di USB alla conferenza
Aderente
alla FSM