"In Campania curarsi è divenuto un lusso!" .... Basta con la rassegnazione, riprendiamoci il diritto alla salute!
Nella nostra regione il diritto alla salute e alle cure sanitarie è dramma per gran parte della popolazione. Abbiamo la più alta percentuale di rinunce alle cure e la massima incidenza della spesa sanitaria sul bilancio delle famiglie.
La salute è un diritto riconosciuto dalla Costituzione che , all’art. 32 recita: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti ”. In Campania, poi, 20 anni di commissariamento della sanità e piani di rientro finanziario hanno finito per rendere il diritto alle cure un vero e proprio miraggio. Per una visita nel pubblico, le liste di attesa superano spesso i 365 giorni! Abbiamo una carenza nel settore di migliaia di lavoratori e il più basso rapporto personale sanitario/abitante di tutta Italia. Il tutto in un contesto socio ambientale in permanente stato di crisi e di allarme epidemiologico.
In Campania, dal 2001 ad oggi abbiamo assistito alla chiusura di 20 ospedali pubblici e 20 pronto soccorso, alla dismissione di 322 ambulatori e laboratori pubblici. Delle 172 case della salute previste dal PNNR nessuna è stata ancora aperta e siamo in attesa del secondo ospedale di comunità (su 48 previs ). Per non parlare delle 65 centrali operative territoriali. Le ambulanze sono insufficienti per garantire un servizio tempestivo e non ci sono mezzi idonei per il trasporto da aree a rischio (isole o zone montuose). Ma l’elenco dei disservizi potrebbe continuare all’infinito. Non risultano erogati neanche i livelli essenziali di assistenza, collocando la Campania agli ultimi posti per cure e diritto alla salute. La spesa regionale sanitaria pro capite complessiva (pubblica e privata) è tra le più basse d’Italia e si continua a tagliare sui servizi pubblici (quasi il 50% del bilancio regionale va a finanziare servizi terzi, convenziona o priva ).
Ad oggi il SSR avrà anche i conti in ordine ma di certo è inefficiente nel garanti il diritto alle cure.
La legge sulla autonomia differenziata non farà che aumentare il divario nord-sud, peggiorando l’offerta dei servizi sanitari nelle regioni “povere”, Campania e Calabria in testa.
Ma a fronte di questo quadro disastroso, ad oggi nessuna risposta è stata data ai cittadini , ai comitati , ai lavoratori della sanità vessati da turni massacranti per la drammatica carenza di personale.
Chiediamo alla popolazione di unirsi a noi nel rivendicare il proprio diritto alla vita e alla salute. Chiediamo che la Regione risponda alle nostre richieste, attuando tutto quanto è in suo potere per ripristinare e tutelare il diritto alla salute di tutte e tutti.