Questa mattina 350 nuclei in emergenza abitativa hanno occupato un palazzo a Via Carlo Ludovico Bragaglia.
Centinaia di donne e di uomini hanno deciso di prendere in mano il loro destino, per costruire dal basso la città dei diritti e della dignità, per affrontare una delle facce più drammatiche della precarietà: il diritto alla casa. E lo hanno fatto a partire dalla occupazione del cantiere del sig. Santarelli, noto costruttore romano, che solo a Bufalotta ha costruito 70mila mc di cemento.
I costi dell’affitto sono inaccessibili, a Roma si va dalle 800 euro in su, quasi una rata di mutuo.
L’edilizia residenziale pubblica copre appena il 4% degli aventi diritto. Il piano comunale e le risorse messe in campo non sono in grado di rispondere alla domanda abitativa. La sudditanza agli interessi dei costruttori e dei potentati immobiliari, nonché delle banche, impedisce la nascita di quartieri vivibili, dove sia garantita la qualità della vita in termini di servizi e spazi di socialità. Le crescenti difficoltà ad arrivare alla fine del mese fanno il resto.
Siamo entrati nella proprietà di Santarelli per dare una casa ai giovani, per tutelare gli anziani, per dare un alloggio ai migranti. Semplicemente, per recuperare una parte del nostro reddito e per ricordare al prossimo governo, qualunque esso sia, che la precarietà del lavoro e della vita resta la questione sociale prioritaria del paese.
Non vogliamo andare a vivere nelle «new town». Sosteniamo la riqualificazione dei quartieri esistenti, il riutilizzo del patrimonio sfitto e la valorizzazione di ciò che non è usato o è abbandonato. Siamo contro la grande rendita urbana, per il risparmio di suolo e per una metropoli vivibile, innovativa, con un sistema di mobilità sostenibile.
Numerosi candidati, imprenditori e associazioni di imprese si sono espressi a favore di un ampio programma edilizio soprattutto rivolto verso l’emergenza abitativa. Molti, troppi, parlano di «social housing». Questo è il momento di essere realisti: chiediamo che il 15% del patrimonio residenziale privato costruito venga destinato all’emergenza casa.
Oggi è il giorno della dignità e dell’indignazione. Non si torna più indietro. Non invocate legalità e sicurezza laddove queste parole nascondono la violenza di chi non garantisce diritti fondamentali come la casa e il reddito. Oggi ci riprendiamo quello che ci spetta!
Blocco Precario Metropolitano - AS.I.A. RdB