• Nel 2010 Berlusconi ha bloccato il rinnovo del contratto, imitato dai governi che lo hanno seguito. Da allora abbiamo perso in media quasi 7.000 Euro ciascuno che a fine carriera determineranno una perdita di quasi 30.000 Euro.
• Ci dicono che queste misure servono per diminuire le tasse e ripianare il debito, ma dal 2010 le tasse aumentano così come il debito, mentre i servizi per i cittadini sono sempre meno e sempre più privati.
• In realtà, con il blocco dei nostri stipendi sono stati sottratti 20 miliardi di Euro che sono stati usati per foraggiare imprese e banche degli amici e folli spese militari per portare il paese in ogni teatro di guerra.
E' la ricetta dell'Unione Europea signori,
una ricetta condivisa da Cisl, Uil e Cgil, non in grado di rappresentare gli interessi dei lavoratori.
Renzi offende tutti con la battuta sul “grasso che cola”, mentre i massimi esponenti regionali del suo partito, che ci blocca il contratto, sono sotto inchiesta per le spese folli in regione. A non avere più lacrime da versare non è solo la polizia, sono tutti i dipendenti pubblici, colpiti da un'inflazione che in 5 anni ha eroso oltre il 10% del nostro potere d'acquisto.
L'USB ha denunciato già a maggio che il governo non aveva stanziato un centesimo per adeguare i nostri stipendi. E' per questo che il 19 giugno scorso abbiamo portato tutti i lavoratori pubblici ad un grande sciopero generale.
Il ministro Madia, in risposta alle accuse dell'USB, a maggio ci ha risposto che i contratti erano bloccati “solo” fino alla fine del 2014 e che le risorse per il rinnovo le avrebbero trovate nella riforma della pubblica amministrazione. BASTA CON BUGIE E TAGLI!
POSSIAMO E DOBBIAMO CAMBIARE LE COSE, organizzando la nostra rabbia ogni giorno dentro e fuori i posti di lavoro, per costringere il governo ad abbandonare le politiche di blocco stipendiale che colpiscono i lavoratori e alimentano la recessione.
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