Vacilla l'intero progetto di recupero dei 150mila metri dell'ex Arsenale.
Il cuore dell'ex area militare, a 500 metri da piazza Minerva e dal centro storico, non sarà ceduto al Comune dal Demanio come annunciato a maggio, ma verrà assegnato al Ministero della Giustizia dove trasferirà l'intero archivio notarile distrettuale, milioni di atti e documenti.
Queste poche righe sono la sintesi dell`articolo apparso pochi giorni fa su un quotidiano pavese e per questo motivo vogliamo spontaneamente rispondere ai contenuti dell`unico intervistato: “il Sindaco”.
Ill.mo Sig Sindaco di Pavia,
a 500 metri da Piazza Minerva, e dal centro città, all’ombra del Monastero Benedettino, insiste ad oggi ancora la struttura che tanti, compreso Lei, osa definire ex Arsenale, su cui dovrebbe sorgere l’ambizioso progetto messo a punto dalla sua Amministrazione.
Comprendiamo benissimo che, purtroppo, visto il momento delle festività, approfondire se veramente la notizia apparsa sulla stampa locale sia fondata oppure no, diventa importante.
Appena risolto tale dilemma, le vorremo ricordare che, all’ombra della parte storica, proprio vicino agli antichi monasteri, esiste ancora il cuore che pulsa di decine di persone dipendenti dello Stabilimento Genio Militare di Pavia che attendono ancora di essere ricollocate nel territorio pavese, accantonate in attesa di ambite decisioni che dovrebbero giungere dai lontani palazzi romani, molto vicini al partito che Lei rappresenta.
Sig. Sindaco, come ben saprà (se per caso non fosse a conoscenza, lo chieda al Presidente della Provincia di Pavia sempre molto attento alla problematica ), molti di queste persone rimaste sono invalide, o con tutele di legge, perchè circa 220 persone hanno già fatto le valigie nei mesi scorsi e hanno lasciato il territorio pavese per altre destinazioni, in grande fretta senza neppure il tempo di fiatare, dimenticati da tutti ma soprattutto da Lei, e sa perché?
Perche quell’area andava liberata, andava liberata in fretta e furia, ma purtroppo non è stato cosi……peccato, sa quanto ci dispiace, soprattutto per gli investitori privati e le fondazioni istituzionali che ci tenevano veramente tanto a risolvere il problema.
Il Suo silenzio e dell’Amministrazione da Lei guidata e’ stato esemplare, neppure un richiamo, un intervento, un incontro, evidentemente la pensa come quel Ministro, evidentemente quelle non erano persone da salvaguardare ma “ fannulloni “ da cacciare.
La speranza e’ l’ultima a morire, non si sa mai che, nell’eventuale cessione dell’area dell’ex Arsenale, possa essere compreso nel costo anche qualche dipendente ormai “ in saldo per chiusura attività “ e per vero miracolo finire in qualche istituzione pavese, e perché no, trovare magari occupazione a 1500 metri più in là, non all’ombra dei Monasteri Benedettini, ma accontentandosi anche di un posto al sole, magari in Piazza del Municipio.
Ci auguriamo che il Demanio (ci scusi se siamo cattivi o come direbbe il suo capo “ sono i soliti comunisti ” ) veramente non conceda l’area dell’ex Caserma Rossani al Comune di Pavia, e la assegni invece al Ministero di Grazia e Giustizia
Questo permetterebbe di trattare qualche posto per i dipendenti (come già avvenuto in passato con questa Amministrazione) che potrebbero in questo modo essere ricollocati come promesso sul territorio pavese.
Nell’attesa, dopo aver sospirato per parecchio tempo un eventuale aiuto da parte di Sant’ Ignazio, siamo forse costretti a formulare richiesta di intercessione a San Lanfranco e a San Salvatore, che da buoni vicini di casa certo sapranno aiutarci per trovare la soluzione ai nostri problemi.
Ci scusi Sig Sindaco, ma almeno questa volta, ci tratti male ma risponda ……..
i Lavoratori/Familiari/Cittadini