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IL MINISTERO DELLA SALUTE DI GAZA CHIEDE L'APPLICAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONAL!!

Padova,

Conferenza stampa Ministero Salute Gaza –Palestina

Il Ministero della Salute di Gaza ribadisce che qualsiasi accordo di cessate  fuoco deve garantire I diritti umani del  popolo palestinese soprattutto il diritto alla salute. Sottolinea inoltre che qualsiasi accordo derivante dai colloqui del Cairo deve essere basato sul diritto internazionale e non su interessi personali.

Il diritto internazionale è qualcosa che deve essere applicato senza paura o favoritismi, non e’ negoziabile.

"Il diritto del nostro popolo alla salute è un diritto che non puo’ essere disgregato dai diritti umani, come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (DUDU) e ribadito nella Dichiarazione di Vienna."

La devastazione a Gaza causata dai criminali israeliani , la diffusa distruzione di beni primari di cui I civili hanno bisogno come l'acqua, la mancanza di  un posto sicuro per proteggersi dagli attacchi, i bombardamenti contro ospedali, cliniche e ambulanze, la morte e il ferimento di decine di  operatori sanitari, la distruzione della centrale elettrica e di infrastrutture igienico-sanitarie, di luoghi di culto e scuole ci hanno portato a dover   affrontare la sfida per prevenire malattie. Operiamo  in condizioni impossibili per garantire il  benessere alla popolazione anche per la mancanza di materiali sanitari essenziali alla cura. Il diritto alla salute è indivisibile al diritto alla casa, il diritto al lavoro, il diritto alla libertà di movimento, il diritto alla libertà di credo politico e religioso, il diritto all'autodeterminazione  e  soprattutto il diritto di essere liberi dall’ occupazione.

Questi sono diritti garantiti dal diritto internazionale,  richiedono solo di essere applicati.

Non sono negoziabili.

Il Ministero della Salute di Gaza apprende con incredulità le dichiarazioni di Ban Ki-Moon e il segretario di Stato Usa John Kerry  "... un continuo sforzo internazionale di collaborazione per aiutare l'Egitto e le parti a raggiungere un cessate  fuoco durevole al più presto possibile."

La comunità internazionale ha avuto 47 anni per "aiutare le parti a raggiungere un cessate fuoco duraturo," attraverso l'attuazione della risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La comunità internazionale ha avuto 4 anni, da quando l'assedio di Gaza e’ stato dichiarato illegale da parte dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per I diritti umani NaviPillay "…aiutare le parti a raggiungere un cessate fuoco durevole."

Il diritto internazionale e giuridico e' chiaro e deve solo essere applicato per garantire un cessate fuoco duraturo.

Si riscontra invece una totale mancanza di impegno da parte sia delle Nazioni Unite e degli Stati membri ad applicare I principi del diritto internazionale.

Il Ministero della Salute di Gaza ritiene che il processo in corso al Cairo dovrebbe servire a considerare e prendere atto di tutti gli aspetti  degli eventi in un contesto di legittimità, piuttosto che fare valutazioni ipocrite e processi di pace che non trovano fondamento sia nel diritto che nella giustizia;  processi di pace che hanno prodotto e continueranno a riprodurre abusi senza promuovere per il popolo palestinese il godimento dei diritti umani.

Lo stato di diritto deve essere riconosciuto senza paura e senza favoritismi, in caso contrario le Nazioni  Unite, le sue strutture e le sue organizzazioni rischiano  non solo di svolgere un ruolo  irrilevante, ma essere complici nelle violazioni dei diritti,  che pretendono di difendere.

Chiediamo, ..no esigiamo, che la Comunità internazionale assuma tutte le proprie responsabilità sia riguardo al popolo palestinese, a Gaza e altrove, ed esigiamo l’applicazione del diritto internazionale.

Chiediamo che i 47 anni di stallo, di copertura, di ostruzionismo e di prevaricazione abbiano fine, ma fine adesso.

Chiediamo il sostegno internazionale per il riconoscimento delle nostre legittime richieste, per la fine dell'occupazione israeliana che  viola il diritto ad avere il nostro territorio, il diritto all'autodeterminazione, per la fine dell'assedio su Gaza e la violazione del diritto della popolazione alla libertà di movimento e dello sviluppo.

Chiediamo che qualsiasi accordo esca dagli incontri al  Cairo sia garanzia per I palestinesi di Gaza,  e ovunque, di godimento del  diritto alla vita e alla salute, diritti che sono indivisibili  dal riconoscimento dei diritti umani.

Se questo non viene garantito resta la minaccia che la tregua non sia duratura,  ma soprattutto che la violazione dei diritti umani diventi una minaccia per il mondo e non solo per Gaza.