Un’altra storia di lavoro stagionale, sfruttamento e migrazione tutta piemontese. Abbiamo parlato questa mattina con Lahcen, lavoratore di origine marocchina, che dal 2006 vive e lavora a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria. Lahcen insieme ad altri 40 lavoratori e lavoratrici è in lotta dalla primavera del 2012, da quando l’azienda Lazzaro ha smesso di pagare gli stipendi e, in seguito a scioperi e proteste, ha licenziato tutti coloro che avevano un contratto. Naturalmente nell’azienda – oltre a far lavorare le persone fino a 16 ore al giorno, senza rispettare riposi e giorni festivi con pochissimo tempo per le pause – erano presenti anche lavoratori in nero e i controlli da parte delle autorità venivano comunicati in tempo, in modo da mandare via o far nascondere nei campi i lavoratori non regolari. Ad oggi, degli ex lavoratori Lazzaro, lavorano circa 20 su 40 ( alcuni nella logistica, altri nei campi e diverse donne come badanti). Ma oltre alla causa in corso per il lavoro, alcuni degli ex-dipendenti della Lazzaro senza stipendio da inizio 2012 e senza un’altra occupazione, hanno ricevuto anche le prime notifiche di sfratto. Il padrone quindi, oltre a sfruttare, inizia anche a sfrattare: venerdì 27 settembre il gruppo di ex lavoratori ha risposto con determinazione e, insieme ad altre persone solidali, c’è stato il primo picchetto antisfratto anche a Castelnuovo Scrivia, ottenendo un rinvio per novembre. Sicuramente nelle prossime settimane, altre iniziative daranno supporto ai lavoratori e lavoratrici ora in lotta anche per il diritto all’abitare.
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