USB ha incontrato nel pomeriggio di lunedì 9 novembre il direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, Fabrizio D’Alba, per esporre le criticità di queste settimane di aumento esponenziale dei contagi da Sars-CoV-2.
Superato un primo momento di incomprensioni e di chiusura, abbiamo analizzato punto per punto le segnalazioni degli operatori sanitari, sottolineando che alle nostre istanze si erano aggiunte quelle di alcuni infermieri del Pronto Soccorso, del referente delle RSU e successivamente del RLS.
D’Alba ci ha illustrato sia le modifiche messe in atto già dalla notte del 5 novembre per garantire il corretto contenimento del virus nei locali del Pronto Soccorso, che le linee inderogabili di organizzazione del lavoro nelle aree Covid e no Covid.
Tra le altre cose ci ha comunicato:
- che a partire da lunedì 16 e a cadenza regolare di 15 giorni verrà effettuato lo screening di tutto il personale sanitario dell’ospedale con tampone antigenico rapido;
- che è stata ridotta al minimo indispensabile la mobilità tra i reparti di infermieri e operatori socio-sanitari;
- che sono stati già chiamati 66 infermieri idonei della graduatoria del Sant’Andrea, i quali prenderanno servizio tra l’1 e il 16 dicembre a tempo indeterminato.
L’iniziativa di giovedì 5 e l’incontro di lunedì 9 sono stati utili a ristabilire le dovute garanzie per il personale sanitario e per chi ha necessità di accesso alle cure.
Continueremo a monitorare la situazione e a controllare che tutto funzioni correttamente. Come USB riceviamo segnalazioni continue di criticità e negligenze dentro molti altri ospedali di Roma. Sarà nostra cura verificarle tutte.
Le aziende ospedaliere non possono e non devono rinchiudersi nei loro recinti. I cittadini hanno diritto di avere un accesso sicuro alle cure, che siano pazienti Covid o no Covid.
USB Sanità – Federazione di Roma
10-11-20