Quello che sta avvenendo da alcune ore nella provincia di Catanzaro e forse anche in altre zone -come si intuisce dal comunicato Telecom- appare di una certa gravità e mette a nudo la fragilità del sistema di allertamento delle varie componenti di emergenza cui il cittadino dovrebbe far riferimento in casi di necessità.
Se tutto ciò viene collegato alle innumerevoli difficoltà di cui quotidianamente leggiamo sui media (carenza di uomini per tutte le forze dell’ordine e per i servizi di emergenza, ambulanze scarse, auto polizia e carabinieri senza benzina) il quadro si fa veramente raccapricciante.
Per i vigili del fuoco la situazione è drammatica come non mai.
Sedi cadenti e senza alcun requisito di antisismicità o di parametri di sicurezza per impianti elettrici e quant’altro, personale senza polizza assicurativa, mezzi scarsi che in caso di rottura devono sottostare ad una serie di passaggi amministrativi e lungaggini burocratiche intervenute con l’accentramento dei centri di spesa di ogni comando provinciale presso la Direzione regionale; questo è uno dei risultati di quella che i burocrati definiscono “riorganizzazione, sburocratizzazione, razionalizzazione” dell’amministrazione pubblica!
Dobbiamo veramente definirlo un ottimo lavoro manageriale!
Purtroppo il famigerato riordino del Corpo Nazionale, voluto dall’amministrazione ed appoggiato vigorosamente da tutte le organizzazioni sindacali di categoria, tranne USB, ha gettato l’ennesimo durissimo colpo all’organizzazione del corpo più amato dagli Italiani, un corpo che mano a mano perde gli ultimi pezzi e si vede costretto ad intervenire per dare solo assistenza ai privati, come avvenuto pochissimi giorni fa nel territorio della nostra provincia per un incidente delicato e particolare.
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