Il giorno 16 maggio u.s. si è riunito per la prima volta, dopo 11 mesi di attesa e praticamente a ridosso dello scadere della Policy del Lavoro Agile, il Tavolo paritetico di monitoraggio sul lavoro a distanza.
USB P.I. MEF non era presente perchè i suoi delegati erano impegnati a seguire i lavori dell'Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati USB per la quale era stata anche chiesta all'Amministrazione (peraltro da questa pure autorizzata!) l'assemblea cittadina dei dipendenti degli uffici di Roma.
Denunciamo, ancora una volta, la poca sensibilità dell'Amministrazione alle corrette relazioni sindacali visto che sarebbe dovuto andare de plano il rinvio della riunione del Comitato paritetico.
USB MEF non ha ritenuto necessario chiedere di rimandare ad altra data l'incontro per evitare di fornire a qualcuno scuse per il colpevole ritardo con il quale si è deciso di convocare le parti. Riunione, più che mai necessaria e che USB aveva richiesto da tempo, sia per condividere i risultati di un anno di applicazione della Policy che per confrontarsi su un tema particolarmente sentito da tante lavoratrici e lavoratori del MEF quale è quello dello Smart working e della sua applicazione.
L'ennesima prova plastica che gli Organismi Paritetici e i Comitati (che essi siano di Garanzia o Tecnici) non servano a nulla sta nel fatto che non è loro riservata alcuna considerazione! Convocati come mero passaggio obbligatorio ma mai realmente coinvolti per evitare fastidi al navigatore.
Se aggiungiamo gli esiti dell'incontro, così come riportati da altre organizzazioni sindacali (anche le stesse che fino a qualche giorno prima si esprimevano con toni decisamente più rassicuranti sull'argomento!), i timori che in tempi non sospetti USB aveva sollevato sono stati tutti confermati.
Durante questo anno di applicazione della Policy abbiamo raccolto moltissime segnalazioni, da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, di irragionvoli richieste da parte dei dirigenti se non di vere e proprie violazioni delle norme contrattuali o della Policy sul lavoro agile. Con queste abbiamo istruito un corposo fascicolo sul lavoro a distanza così come applicato negli Uffici del MEF che avremmo voluto esporre al Tavolo paritetico di monitoraggio.
Tali dati confermano quanto USB MEF ha da sempre espresso riguardo la Policy del L.A. adottata dal MEF,ovvero:
-
irrisorie le aperture sui numeri delle giornate mensili;
-
troppe le restrizioni sulle modalità di fruizione del lavoro agile;
-
eccessiva la discrezionalità lasciata ai dirigenti.
Fin da subito la nostra Organizzazione Sindacale ha tentato di ottenere una ridiscussione della Policy attuale, cosa ancora più necessaria ora che la scadenza è così vicina.
USB nell'immediato ritiene necessaria una proroga del termine del 31 maggio per tutto il personale, per levare dal capo dei lavoratori e delle lavoratrici del MEF questa “spada di Damocle”.
Inoltre, USB è fermamente decisa a dire NO a questa Policy e all'atteggiamento da Inquisizione che il MEF ha nei confronti di una modalità di organizzazione del lavoro a tutti gli effetti riconosciuta dal CCNL delle Funzioni Centrali.
Infine, USB chiede di avviare immediatamente il confronto sul tema e se non vi saranno aperture siamo pronti a dar battaglia al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.
USB P.I. MEF