Si è conclusa la due giorni di incontri del tavolo sulla cessione del gruppo Ilva. Una due giorni che avrebbe dovuto affrontare nel dettaglio le ricadute in ogni singolo stabilimento e area del piano industriale di Arcelor-Mittal.
Nulla di tutto ciò. Dietro a giustificazioni di carattere legale e industriale, la multinazionale non ha sostanzialmente fornito elementi tali da rendere possibile un giudizio compiuto sulle reali intenzioni e prospettive degli stabilimenti italiani e sui livelli occupazionali. Il tavolo si trascina stancamente senza entrare mai nei nidi di fondo della vertenza.
Per queste ragioni abbiamo come USB deciso di non accettare questa finzione e abbiamo deciso di dichiarare le condizioni minime per le quali è possibile avviare il negoziato:
- zero esuberi, Arcelor-Mittal deve assumere tutti i 14.200 dipendenti;
- nessuna esternalizzazione di processo;
- mantenimento attuali retribuzioni e diritti dei lavoratori;
- accordo quadro sui lavoratori dell'indotto e degli appalti.
Condizioni ineludibili anche alla luce della giurisprudenza in materia. Domani 1 febbraio si deciderà come proseguire il percorso.
Sergio Bellavita USB nazionale
Francesco Rizzo USB Taranto
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