Le stizzite dichiarazioni dell'ormai ex ministro Calenda che accusano Unione Sindacale di Base e Fiom di populismo sindacale per non aver accettato la sua proposta di chiusura dell'accordo per la cessione di Ilva ad Arcelormittal, sono pretestuose e testimoniano la sua personale totale inadeguatezza nel ricoprire un ruolo tanto importante sul piano sociale ed economico.
In primo luogo l'aver presentato un testo per l'accordo conferma che il governo non ha svolto nessun ruolo terzo rispetto alle parti coinvolte. Inoltre, mentre Arcelormittal non ha spostato di una virgola la sua posizione, il governo interviene con ulteriori risorse a sostegno di un piano industriale che prevede circa 5300 esuberi a fronte di una crescita della produzione. Ciò significa esplicitamente prendere le parti dell'azienda.
La realtà è che Calenda e il suo ministero hanno gestito sin da primo giorno una vicenda così rilevante sul piano sociale e industriale con una leggerezza ed un pressappochismo inquietante. La stessa scelta di convocare d'urgenza il tavolo Ilva allo scopo di chiudere in tutta fretta l'accordo prima dell'arrivo del nuovo governo è stato un atto dilettantistico e incomprensibile.
Le distanze tra la posizione di netta contrarietà della maggior parte delle organizzazioni sindacali e Arcelormittal non erano tali, in tutta evidenza, da poter essere superate con un colpo di mano del ministro e senza nessuna novità particolare. La firma del contratto di vendita tra Ilva in amministrazione straordinaria e Arcelormittal, secretata sino a pochi giorni fa, ha definito impegni e condizioni.
Una trattativa reale non c'è mai stata ed al sindacato è stato semplicemente chiesto di aderire ad uno schema predefinito, inviolabile. Il governo Gentiloni ha quindi enormi responsabilità nel non aver costruito una soluzione adeguata per Ilva.
Il ricatto del ministro di spegnere i forni senza la firma dell'accordo è l'ultimo patetico atto di un governo, lo ripetiamo, senza più alcuna legittimazione politica e sociale. Ilva sopravvivrà a Calenda
Sergio Bellavita USB nazionale
Francesco Rizzo USB Taranto