Un gruppo di Lavoratori sui tetti della Direzione aziendale
E’ in atto da questa mattina lo sciopero contro il “sistema ILVA” che ammazza, inquina e licenzia i Delegati sindacali ed i Lavoratori delle Ditte in appalto (quelli della "Emmerre" ne sono un esempio) che si oppongono e lottano per riconquistare dignità, diritti e lavoro sano e sicuro.
Già all’alba decine di lavoratori hanno bloccato le vie di accesso allo Stabilimento per poi trasferirsi presso gli uffici della Direzione, chiusa e blindata sino all’inverosimile (quasi si aspettassero un attacco “missilistico”).
In questi minuti un Gruppo di Delegati USB e di Lavoratori sono saliti ed hanno occupato i tetti della Direzione per manifestare con forza gli abusi e gli atti illegittimi che continuano ad essere perpetuati dentro e fuori la fabbrica.
E’ vergognoso che dopo quanto accaduto, l’ultima vicenda giudiziaria riguardante i “Fiduciari” della famiglia Riva lo testimonia, il “Super Commissario”, i sotto Commissari, i Capi e Capetti non hanno dato un minimo segnale di discontinuità con il passato.
E’ ancora più vergognosa la “latitanza” della Politica, delle Istituzioni e delle “elefantiache centrali sindacali”, silenti o complici, anche di fronte ad una situazione che oggi rischia addirittura di peggiorare la drammatica condizione sanitaria ed ambientale con la costruzione delle discariche.
Contro tutto ciò, la USB lotterà con ogni mezzo e senza risparmio, insieme ai Lavoratori, alle Associazioni ed a tutti coloro che vogliono mantenere aperta una alternativa alla distruzione ed alla morte.
Spazziamo via il sistema ILVA che ci ammazza e ci licenzia!
Marco deve essere reintegrato!!!
Garantire occupazione a tutti i Lavoratori in appalto!
RIPRENDIAMOCI NUOVAMENTE IL DIRITTO ALLA VITA, AL LAVORO, ALLA SALUTE!
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COMUNICATO STAMPA USB nazionale h.12,30
I LAVORATORI IN SCIOPERO E SUI TETTI DELL'ILVA DI TARANTO
TOMASELLI - USB: CHIEDIAMO L'INTERVENTO IMMEDIATO DELLE ISTITUZIONI
Da questa mattina all'Ilva di Taranto i lavoratori scioperano e protestano contro i licenziamenti e le discriminazioni.
"Scioperano e salgono sul tetto dello stabilimento e dimostrano con i fatti che un'azienda la cui proprietà ha gravi problemi con la legge e che è formalmente commissariata, continua a fare i suoi comodi, a rispondere alle stesse logiche di ieri ed a colpire il dissenso e chi denuncia le inadempienze commesse", afferma Fabrizio Tomaselli dell'Esecutivo nazionale di USB.
"Dove sono le istituzioni? Dove è il Vescovo di Taranto che nel recente passato è intervenuto per dare solidarietà ai lavoratori? Dove è il Prefetto che rappresenta lo Stato, dove sono le istituzioni locali, il Sindaco e il Presidente della regione? E' possibile che sia rimasta soltanto la magistratura a garantire la legalità?"
Chiediamo un intervento urgente delle istituzioni in questo nuovo capitolo di una tragedia che ha messo in ginocchio i cittadini di Taranto e i lavoratori dell'ILVA" - continua Tomaselli.
"Noi chiediamo il ripristino di condizioni democratiche dentro l'azienda, chiediamo il reintegro del nostro rappresentante licenziato e di tutti i lavoratori ai quali è stato ingiustamente sottratto il lavoro" - conclude il rappresentante nazionale dell'USB.
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Comunicato 10 settembre
ILVA: SABATINI (USB), RACCAPRICCIANTE IL SILENZIO DI FIM FIOM UILM
Dal tetto dell’ILVA arriva un grido sui veri problemi di questo Paese
“È raccapricciante il silenzio di FIM FIOM UILM su quanto sta avvenendo all’Ilva di Taranto, dove operai minacciano di buttarsi già dal tetto e sindacalisti vengono licenziati per aver svolto la loro funzione in difesa dei diritti dei lavoratori”, afferma Paolo Sabatini, dell’Esecutivo nazionale USB.
“Come si possono ignorare le ingiustizie denunciate da chi sta scioperando e continua a protestare sul tetto della Direzione aziendale dello stabilimento tarantino, battendosi per il lavoro, la sicurezza la salute degli operai dell’acciaieria e degli abitanti della città di Taranto?”, domanda il dirigente dell’USB.
Osserva Sabatini: “Viene da pensare che la volontà di FIM FIOM UILM di non partecipare al rinnovo delle RSU, ormai scadute da mesi ed indette dall’USB, sia indicativa di quanto quelle organizzazioni temano il confronto con i veri problemi dello stabilimento e dei lavoratori”.
“Il protrarsi di questo silenzio potrà solo significare connivenza con il “sistema ILVA”, con i suoi meccanismi di sfruttamento ed illegalità, con i suoi “apparati ombra”, aggiunge l’esponente dell’USB nazionale.
“Ai rappresentanti di FIM FIOM UILM, alle istituzioni, alle forze politiche e parlamentari chiediamo un sussulto di dignità – conclude Sabatini – perché dal tetto dell’ILVA arriva un grido sui veri problemi di questo Paese, che non può più essere ignorato da nessuno”.