Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Comunicati Stampa

ILVA: USB, SE RIVA NON RISPETTERÀ LE DECISIONI DELLA MAGISTRATURA L'UNICA SOLUZIONE È LA NAZIONALIZZAZIONE

Roma,

Proponiamo grande manifestazione a Roma contro l’azienda e contro il governo

La USB ha dichiarato lo sciopero dei lavoratori dell'ILVA per l'intera giornata di oggi, a cui hanno aderito migliaia di lavoratori che hanno partecipato all’assemblea davanti alla portineria A dello stabilimento.

La Confederazione USB sottolinea con forza che questa azione non ha e non vuole avere alcuna relazione con lo sciopero indetto da Uilm e Fim.

USB non sciopera contro la magistratura e non strumentalizza la crescente preoccupazione dei lavoratori e propone di organizzare rapidamente una grande manifestazione a Roma per dimostrare che i protagonisti principali di questa vertenza sono proprio lo Stato ed il Governo.

 

Lo sciopero di USB è contro l'azienda, che per decenni ha fatto profitti senza spendere un euro per bonificare e ristrutturare lo stabilimento, per la salute dei lavoratori e per quella di tutti i cittadini di Taranto, per difendere occupazione e salario. Ma è anche contro il Governo, che sembra più preoccupato di non mettere ulteriormente in difficoltà i Riva piuttosto che della salute di una città, dell'occupazione e del rispetto delle decisioni della magistratura.

 

USB ribadisce che se la proprietà non ottempererà alle disposizioni dettate della magistratura, dovrà essere lo Stato ad intervenire attraverso la nazionalizzazione dell'azienda. Un esproprio senza indennizzo che, facendo anche pagare ai Riva gli ingenti danni prodotti, assicuri la continuità completa del salario per tutti i lavoratori, compresi quelli dell'indotto, e realizzi in tempi rapidi e certi la bonifica, la ristrutturazione e il riavvio della produzione in condizioni di completa sicurezza per l'intera città e per gli stessi lavoratori.

 

Se è vero che l'acciaio è una risorsa indispensabile per il Paese, come hanno più volte ripetuto alcuni membri del Governo, allora è lo Stato che deve farsi parte attiva, riassumendo quel ruolo industriale diretto che aveva sino a pochi anni fa in questo settore e soprattutto assumendosi la responsabilità di affrontare con determinazione un problema che soltanto l'intervento pubblico può concretamente risolvere.