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Pubblico impiego

IN ARRIVO NUOVI TAGLI AL PUBBLICO IMPIEGO? USB RILANCIA SU WELFARE E DIRITTI DEI LAVORATORI PUBBLICI

Nazionale,

In allegato il volantino

Ad una settimana dal voto il pubblico impiego torna all’attenzione della stampa nazionale in due articoli lanciati sulle prime pagine de “Il Sole 24 Ore” e de “Il Messaggero” di ieri, con approfondimento nelle pagine interne.



Si chiede per caso ai partiti di impegnarsi per il rinnovo dei contratti nazionali dei lavoratori pubblici fermi dal dicembre del 2009?



Si interroga la politica sulla necessità di assicurare un Welfare che guardi prioritariamente ai bisogni dei blocchi sociali popolari?



Si incalzano i contendenti al governo del Paese sull’urgenza di una stabilizzazione dei lavoratori precari e di un piano di assunzioni tramite concorso pubblico, per assicurare un futuro alla pubblica amministrazione?



Niente di tutto questo. “Il Messaggero” si chiede come mai i partiti non abbiano nelle loro agende l’obiettivo di ridurre i costi del pubblico impiego, intervenendo (ancora???) sugli stipendi e sul numero complessivo di lavoratori pubblici. “Il Sole 24 Ore” si dedica a questo secondo tema per lamentare ritardi nel taglio degli addetti delle amministrazioni locali.



Siamo alle solite, quindi. La stampa nazionale prepara il terreno a probabili nuovi tagli che investiranno la pubblica amministrazione, indipendentemente da chi guiderà il prossimo governo. “Il Messaggero” di ieri riporta la proposta di Berlusconi di tagliare del 3% le retribuzioni del pubblico impiego e voci informali su l’obiettivo non dichiarato del PD di portare il numero complessivo dei lavoratori pubblici a quota tre milioni, con un taglio di circa cinquecentomila rispetto al numero attuale. Nessuno parla di quali servizi saranno assicurati in futuro e a quale costo.

È indispensabile unire le nostre vertenze a quelle dei cittadini. Usciamo dall’isolamento nel quale vorrebbero rinchiuderci. Rilanciamo il conflitto e la partecipazione al progetto di confederalità sociale, mettendo in relazione i bisogni dei lavoratori pubblici con quelli di chi si vede negare servizi e diritto di cittadinanza. Respingiamo la politica dei tagli per costruire un Welfare necessario ai bisogni dei settori popolari.