COMUNICATO STAMPA
L'Esecutivo nazionale USB esprime tutta la propria solidarietà a Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, due compagni attivi da tanti anni nelle lotte per il diritto all'abitare e per il giusto riconoscimento dei diritti di migliaia di persone senza casa.
La vergognosa sentenza del Tribunale di Roma che ha deciso di condannarli ad un anno di sorveglianza speciale suona come preciso atto intimidatorio contro chiunque voglia continuare a far valere i propri diritti. Per il Tribunale di Roma sembra non contare la lunga storia della città di Roma e del nostro paese, dove il diritto all'alloggio è stato progressivamente cancellato, riducendo ormai al lumicino la quantità delle case popolari e costringendo migliaia di famiglie in condizioni di gravissima difficoltà.
Paolo e Luca hanno avuto il merito in tutti questi anni di battersi con coraggio, esponendosi in prima persona, per tutelare i diritti della parte più debole della società. La loro battaglia è stata, tra l'altro, quella di provare a fermare il Decreto Lupi e di difendere il diritto di residenza per tutti quelli a cui è già stato negato quello ad avere un tetto sopra la testa.
Le tante battaglie condotte sempre a viso aperto, i confronti ed i negoziati con le amministrazioni pubbliche, la generosità dimostrata in tanti anni di lotte dure e complicate sono il biglietto da visita di due attivisti che meritano un ampio e forte riconoscimento. Il timore suscitato dalla loro determinatezza nel battersi per gli interessi degli ultimi, dei più poveri, senza chiedere l'elemosina ma rivendicando collettivamente diritti collettivi, costituisce probabilmente il fattore che ha portato a questa sentenza.
Dietro questo dispositivo si cela la volontà di stroncare la crescita delle tante proteste sociali che vanno alimentandosi nel Paese, man mano che vengono approvate nuove misure antipopolari da parte del Governo Renzi. Mandare a casa quanto prima questo Governo ed invertire la tendenza diventa oggi ancora più urgente, anche per salvaguardare gli spazi di libertà e democrazia che ancora restano e per garantire a Luca e a Paolo e a tutti quelli che si battono per la giustizia sociale di poterlo continuare a fare, da liberi, tutti assieme.